Si era partiti con l'idea di una Alfa Romeo MiTo, ma poi ho pensato che i reni, sebbene vengano pagati bene, potrebbero tornarmi utili nei prossimi anni, quindi ho rinunciato.
La seconda opzione è stata una Fiat Grande Punto. Bella macchina, a metano per di più, solo che anche essa si è rivelata alquanto costosa per le mie -risicate- tasche.
Alla fine, stanchi e stremati dal penoso cercare senza mai giungere ad una soluzione vincente, ci siamo recati in un concessionario Toyota e, pac!, abbiamo trovato la Yaris. Tutti contenti e champagne, che si firma il contratto.
Dopo alcuni leggeri contrattempi, Cresta -questo il suo soprannome- è arrivata a casa, bella e splendente di luce propria, emanata dal raffinatissimo colore Carta de Socher -definizione di mia madre-.
Devo dire che , ieri, quanto l'ho presa in consegna, una strana sensazione mi ha avvolto. Di sicuro non era felicità, o meglio, non era solo felicità, ma ad essa si aggiungeva anche un non so chè di soddifazione misto malinconia. Solo qualche mese fa era impossibile che da noi si ottenesse un risultato simile. Invece è realtà.
Bando alle sviolinate tristi e riluttanti, comunque, e finchè è possibile cercherò di godermela, cosciente che dovrò darmi da fare a mantenere l'auto tra benzina, assicurazioni, rate...
Per ora mi limito a festeggiare la nuova arrivata con una foto, in cui il sottoscritto, Reinterpretando Onizuka, esprime tutta la sua soddisfazione.
Bye.

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