domenica 19 settembre 2010

Dead Space: Extraction


Quello di Dead Space è uno dei brand più apprezzati e meglio caratterizzati di questa generazione: nonostante le meccaniche ludiche paiano ricalcare fin troppo Resident Evil 4, la particolare ambientazione ma (soprattutto) il magnifico background narrativo l'hanno saputo far assurgere dalla pletora il giochi di sparatorie senz'anima che inonda gli scaffali dei negozi. Il fatto che le vendite non siano state all'altezza delle aspettative ha spinto il produttore a cercare un modo per ampliare il pubblico, possibilmente spendendo poco. In quest'ottica è quindi motivabile la scelta (A sorpresa) di Visceral Games di dedicare un'iterazione del brand a Nintendo Wii: Dead Space: Extraction.

Dal punto di vista narrativo, Extraction è un vero e proprio prequel dell'episodio originario: verranno infatti raccontati i giorni dell'estrazione del Marchio, artefatto antichissimo venerato dalla setta di Unitology (il fattore mistico-religioso è una delle colonne portanti dell'immaginario di gioco) e degli effetti che quest'ultimo ha avuto sulla popolazione della colonia mineraria del pianeta Aegis VII e sul personale della Ishimura, la maestosa nave spaziale in cui si svolgono i fatti dell'originale Dead Space.
Il racconto si dipana attraverso gli occhi di vari personaggi: un operaio, un investigatore e il capo del corpo di sicurezza della colonia, tutti a vario titolo coinvolti nel caso. Oltre a ciò, a fini di approfondimento sono sparsi nei livelli audioblog, podcast o semplici testi scritti che andranno a definire in modo ancora più marcato e preciso luoghi, avvenimenti e antefatti. Da citare inoltre un ulteriore elemento che va ad arricchire il comparto narrativo: alla fine di ogni capitolo di gioco (sono dodici, per un totale di circa nove ore di gioco) viene sbloccato uno dei sei capitoli animati che narrano le vicende di personaggi secondari (tra cui spicca un elemento importantissimo ai fini della trama come il dottor Tom Sciarello) anch'essi alle prese con i deleteri effetti emanati dal Marchio e la susseguente catastrofe. Parlando del comparto narrativo, quindi, Dead Space: Extraction è promosso a pieni voti.

Il gameplay è invece l'aspetto più innovato e criticato dal pubblico: differentemente dall'episodio per console HD, infatti, questa iterazione non è uno shooter in terza persona, ma uno sparatutto in prima persona su binari, quindi fortemente guidato e non incentrato sull'esplorazione, con il giocatore avente il solo dovere di sparare a qualsiasi cosa si muova su schermo. Nonostante, come già detto, il pubblico abbia fortemente stroncato il cambio di rotta (stroncatura emersa anche dalle impietose vendite del gioco), io ritengo che il sistema di gioco sia solidissimo, ben calibrato e divertente, praticamente perfetto, anche grazie all'idea avuta dagli sviluppatori di inserire fasi dedicate alla soluzione di piccoli enigmi e di momenti legati all'utilizzo della Stasi, uno dei poteri più importanti del gioco. In conclusione, è doveroso citare anche la possibilità di giocare in due sulla stessa console, opzione che abbassa sì il livello di difficoltà ma permette di divertirsi in compagna, fattore che non fa mai male.

Il tutto è inoltre "condito" con un impianto tecnico di prim'ordine (graficamente parlando, Extraction è uno dei prodotti meglio realizzati per Wii), una colonna e una serie di effetti sonori da Oscar. Menzione d'onore per l'aspetto artistico, graziato da una regia che esalta la spettacolarità dell'azione e il pathos, suscitando nel giocatore la tensione e la suspence tipica dei giochi thriller e horror (categoria a cui Dead Space aspira ad appartenere).

In fin dei conti, Dead Space: Extraction è un gioco senza reali difetti, un capolavoro nel suo genere e a tratti innovatico, in quanto capace di approfondirne dinamiche e situazioni. Purtroppo il grande pubblico non l'ha premiato in misura pari ai suoi meriti, forse anche a causa di un atteggiamento di opposizione preventiva, dovuto al fatto che si trattasse di uno sparatutto su binari, genere considerato dai cosiddetti "hardcore gamers" (Cricca che non oserei definire ottusa e rozza, paragonabile ai fanatici o agli integralisti di qualsiasi campo) come semplicistico e dedicato a un pubblico fin troppo vasto e non esperto come loro.
Per fortuna nostra Extraction al contrario è un grandissimo gioco, capace di coinvolgere in modo trasversale sia i neofiti che i giocatori di lungo corso. Esattamente come avvenuto con Silent Hill: Shattered Memories, ci troviamo dinanzi a un capolavoro sottovalutato e snobbato. Un vero peccato.

[9,0]

sabato 18 settembre 2010

Hitler's Corner 3- Il Milan sconfitto a Cesena

Questa volta il Fuhrer ci invia una sua opinione sul Milan, squadra che nonostante il trio delle meraviglie Pato - Ronaldinho - Ibrahimovic è stato sconfitto da Bogdani e Giaccherini.

2012


"Avete mai visto la fine del mondo?" Una persona assennata che volesse dare una risposta esauriente direbbe: "No, visto che ci vivo, ma me l'hanno fatta vedere al cinema: Hai presente "2012", il film di Emmerich?".

Già, Roland Emmerich, garanzia di effetti speciali e spettacolarità che ha al suo attivo altri disaster movies di tutto rispetto come "Independence Day" e "The Day After Tomorrow". Diciamo che dopo il mezzo passo falso di "10.000 A.C.", Il buon Roland è tornato sui suoi passi sfornando un film ricco di adrenalina e suspence...fino a un certo punto. Infatti più di metà film è una lunga sequenza di pilotaggio di vari veicoli (limousines, aerei, fino a un camper) in cui l'unica cosa che si differenzia è il mezzo di locomozione: in tutti i frangenti, infatti, il protagonista-pilota avrà alle sue calcagna la devastazione provocata da una pioggia di neutrini rea di aver surriscaldato il centro del globo (?!) e che provocherà il letterale sfaldamento della terra. Ma il veicolo del nostro eroe avrà sempre dieci centimetri di vantaggio. La trovata può funzionare per una sequenza di dieci minuti, non di cinquanta. La parte finale del film, in aggiunta, sembra essere invero fiacca e trasudante buoni sentimenti, nonchè prevedibilissima e che si concluderà in modo assurdo, alla luce della devastazione provocata in (quasi) tutto il mondo dal Giorno del Giudizio.

Bisogna però riconscere che gli effetti speciali sono di prim'ordine e visivamente convincenti, tanto che spesso mi sono sorpreso ad esclamare "Wow!" alla maniera di Tak Fuji dinanzi ad alcune panoramiche mostranti città rase al suolo, vulcani esplosi, Basiliche di San Pietro scivolare sul piazzale gremito di fedeli.

Inerentemente al cast, non si può dire che Amanda Peet e John Cusack abbiano recitato male, ma il personaggio a mio modo di vedere più riuscito è senza dubbio quello di Woody Harrelson, il folle visionario che aveva previsto tutto e che da anni andava predicando la futura devastazione.
Da notare anche che i membri del G8 ricordano tutti alle loro controparti reali (ad esempio, il Presidente Americano è nero, Il Cancelliere tedesco è una donna bionda di terza età...), fuorchè il Presidente Del Consiglio Italiano, nel film uomo onesto, retto e religioso. La spiegazione di tale differenza è data da Emmerich stesso, che ha ammesso di essersi distaccato dal Presidente reale perchè nel film l'Italiano doveva essere emblema di valori che non appartengono all'attuale nostro Primo Ministro. Il regista ha poi aggiunto che in una situazione di pericolo, Berlusconi di sicuro lascerebbe tutti con un palmo di naso pensando solo alla propria incolumità.

Concludendo, non un brutto film, capace anche di regalare momenti divertenti, ma che a mio avviso necessita di maggior diversificazione nella componente d'azione. Da non prendere sul serio, anche a causa di una base scientifica assurda.

[6,5]

giovedì 16 settembre 2010

Muscle March


Il gioco dell'anno, del decennio, del secolo e del millennio. In che altro modo riassumere l'unicità e la demenza imperante di Muscle March? Una marcia di Muscoli esempio di quanto fuori stiano gli sviluppatori nipponici di Namco Bandai (casa famosa per altre stramberie come Katamari Damacy, Noby Noby Boy -secondo parte della critica, vera e propria allegoria sul fallo maschile- e The Munchables) e quanto sia leso io per giocarci sino al punto di apprezzarlo.

Porting per Nintendo Wii di un cabinato (cabinati che in Giappone vanno ancora alla grandissima, a differenza del resto del mondo) e scaricabile dal canale di digital delivering via WiiWare, Muscle March ci permette di prendere il controllo di un nerboruto culturista a nostra scelta tra gli otto disponibili e di inseguire una serie di nemici colpevoli di aver sottratto al nostro eroe il suo barattolone di sostanza dopanti. Non ci sono differenze ludiche tra un macho e l'altro, a cambiare è solo l'aspetto e la nazionalità dell'avatar. Si va da Tony lo statunitense all'iberico Pedroso, il latin lover del gruppo, passando per Brenda, la culturista-trans britannica e il curioso rappresentante della Norvegia: un orso polare di nome Rossi.

Lo scopo del gioco, come dicevo, è quello di inseguire un ladro di pasticche, ma non dovremo correre. La corsa attraverso i livelli, infatti, è automatica, al giocatore è richiesto solo di assumere determinate pose muovendo Wiimote e nunchuck al fine di passare nei varchi aperti dalla nostra lepre in alcuni muri. Sono cosciente del fatto che raccontato così sembra una stupidaggine, ma è così. Nel corso dei livelli sarà necessario passare indenni nei pertugi al fine di non perdere contatto dal fuggitivo. Quando saremo abbastanza vicini al ladro, infine, ci sarà richiesto di muovere forsennatamente i controller della bianca ammiraglia Nintendo, fino ad acchiappare maltolto e impostore, terminando il tutto con una bella ammucchiata di gruppo.

Il punto forte di Muscle March, comunque, non è da individuare nel gameplay, che pare sì divertente ma fin troppo elementare e lacunoso (le pose richieste sono solo quattro, e la risposta agli input non è sempre tempestiva) o nel comparto tecnico, a dire il vero desolantemente spoglio, bensì nella sua (delirante) personalità: Tra omaccioni in tanga che sculettano, balletti ambigui e un generale senso di omosessualità latente che si respira un pò dovunque, dal character design alle schermate dei menu, sino a giungere alla colonna sonora, che non mancherà di insediarsi nelle vostre sinapsi sino a non abbandonarvi mai più (consiglio di ascoltare su YouTube il brano "PaPaPa Love", per capire cosa intendo), non si può fare a meno di notare come gli sviluppatori si siano impegnati per rendere unico il gioco.

Nonostante i palesi difetti sia ludici che tecnici e una certa brevità imputabile ai limiti imposti dal servizio di download digitale di Nintendo, Muscle March, forte di un sistema di gioco immediato e capace di strappare più di una risata, ma soprattutto di uno stile tanto inguardabile quanto inimitabile, saprà catturare l'attenzione sia di giocatori occasionali che di players scafati in cerca di esperienze leggere da alternare a produzioni più blasonate.

In chiusura, il trailerdi lancio del gioco. Anch'esso inguardabile.



[7,0]

lunedì 13 settembre 2010

5 Film per l'Estate

Eggià, avete ragione, questi sono gli ultimi scampoli dell'Estate 2010 (per quanto mi riguarda, una delle peggiori di sempre, roba che nemmeno il 2006), ma chissenefrega.
Una delle cose migliori dell'Estate è quello di avere un sacco di serate buche ( almeno nel mio caso) e di aver poco da fare, con la possibilità di darsi alla lettura, al gaming, a vedere film che mai e poi mai avremmo visto in condizioni differenti. roba che varia dal softcore italico anni '80 alle stupide commediole da College americane, fino a improbe perle trash. Ecco una cinquina di film da lasciare a bocca aperta!

Road Trip 2

Partiamo subito con una College comedy, i cui ingredienti sono al più conosciuti: un gruppo di amici scansafatiche composto da: Il nerd, l'innamorato, il trashone ubiracone/spinellone, il perfettino; Belle ragazze il più nude possibile; colonna sonora Punk-Rock e una trama assurda sullo sfondo (che in questo caso ha a che fare con un torneo di Birra-pong e una sventolona francese). La cosa bella di questo film è che ridere non fa, piangere nemmeno. Allora perchè lo si guarda? Che domanda, per le tette, no?!


The Stuff - Il gelato che uccide

Penso che il titolo sia abbastanza evocativo. Una sostanza melmosa simile a yogurt (inspiegabilmente estratto dai protagonisti a mò di minerale da una miniera) viene prima ingurgitata da ignari acquirenti che, in seguito, subisono gli "zombieschi" (il neologismo è mio, tutti i diritti sono riservati) effetti. Starà a un ex agente dell'FBI, un ragazzino golosone e al testimonial del prodotto salvare la nazione. "Siete voi a mangiare lui o lui a mangiare voi?" (cit.)



Fatti, Strafatti & Strafighe.

Questo, permettetemi di scriverlo, è un grande film. Un cast di tutto rispetto (In cui spiccano Ashton Kutcher e Jennifer Garner) per una commedia trash che fa ridere di gusto. Due amici si svegliano e non ricordano più nulla della sera precedente, in cui evidentemente hanno combinato qualcos'altro di grosso oltre alla sbornia: quale sarà il regalo promesso loro dalle rispettive fidanzate? Dove sono i soldi che chiedono dei loschi figuri? E che diamine c'entra un esercito di aliene strafighe pronte a invadere il pianeta? Grandioso.


Cocco di Nonna

Altra commediola assurda ambientata nell'industria dei videogiochi, con nel cast Joel Moore (il dottor Spelman di "Avatar"), game designer cattivo (Al cui confronto Itagaki sembra un agnellino) in crisi creativa. Il protagonista è invece un developer che vive con la arzilla nonnina, fuma erba con Dante lo svitato e uno sciamano aborigeno e lavora a "Demonicus", gioco che viene rubato dal cattivone e spacciato per il suo nuovo capolavoro. Sarà proprio la nonnina a rivelare l'oscuro piano del Miyamoto vestito di Pelle, battendono in un deathmatch (?!?!?!?!?). "Ho finito The Legend Of Zelda prima di imparare a camminare" (cit.)

The Love Guru

Mike Myers, quando si tratta di Trash e film demenziali, è una garanzia, e dopo i due "Fusi di Testa" e i tre "Austin Powers", torna con una nuova maschera: Deepak Chopra, il "guru dell'amore", chiamato a Toronta dalla presidentessa di una squadra di hockey (No, non è Rosella Sensi, ma la ben più apprezzabile Jessica Alba) per risolvere i problemi d'amore del fuoriclasse, in crisi di risultati da quando la moglie l'ha lasciato. Non ai livelli del precedenti lavori di Myers, ma il cuscino a rotelle mi è rimasto nel cuore. Nel cast anche Justin Timberlake, per la prima volta in vita sua simpatico.

mercoledì 8 settembre 2010

Sakineh, quanta ipocrisia


Il caso ormai è sulla bocca di tutti da giorni: Sakineh Astani, una donna iraniana di 43 anni, potrebbe essere lapidata da un momento all'altro (anche se, dinanzi alle pressioni dell'Occidente, la pena è stata sospesa) con l'accusa di adulterio e per aver (secondo le indagini processuali) collaborato all'omicidio del marito.
Ovviamente, levata di scudi da parte dell'opinione pubblica occidentale, lamentando violazioni dei diritti umani (giustissimo) e chiedendo che la pena non venga inflitta. A questo bailamme si sono uniti l'Avvocato della donna e i figli, che continuano a chiedere, come è ovvio che sia, libertà per loro madre.
L'Iran, dal canto suo, attraverso i giornali del Regime, sputa anatemi e insulti contro i personaggi che si espongono a favore di Sakineh (basti vedere il "moralmente corrotto" rifilato a Berlusconi e l'appellativo "puttana italiana" scagliato a Carla Bruni).


Detto questo, ognuno è libero di pensare e dire ciò che vuole, io stesso sono contrario sempre e comunque alla pena di morte, ma mi domando però perchè tutto questo clamore sul caso Sakineh, quando ogni giorno a centinaia di persone viene comminata l'esecuzione capitale.

Perchè è una donna? può essere, soprattutto perchè la percezione pubblica della cosa è che Ella sarà uccisa per aver tradito il marito, fatto ormai "accettato" nelle società occidentali. Ricordiamoci però che la donna, stando ai capi d'accusa, ha anche partecipato all'assassinio del marito, ergo la situazione cambia di non poco, in quanto per entrambi i casi (adulterio e omicidio) la Legge iraniana prevede la pena di morte.

Secondo me, tutto questo vociare è stato messo in piedi sì perchè morirebbe in un modo umiliante e lesivo dei diritti umani, ma non è la motivazione principale. Altrimenti, dovremmo scandalizzarci allo stesso modo per le migliaia di persone che in Cina si vedono negati i diritti umani ogni anno e muoiono nel disinteresse dalla Comunità Internazionale, oppure dovremmo alzare le barricate e sfilare tutte quelle volte in cui nei democraticissimi USA avviene un'esecuzione capitale, cosa che, ahimè, non capita sovente di vedere.
A mio avviso, il caso fa rumore perchè si verifica in uno Stato Islamico (oserei dire fondamentalista) che dal Maggio del 2009 si sta trasformando in un Regime e in cui ai capi politici e religiosi piace fare il muso duro con gli occidentali infedeli.
Dai brogli delle elezioni alle vicende inerenti lo sviluppo dell'uranio impoverito, passando per i proclami di morte ad Israele e alle dichiarazioni rese da Mahmud Ahmadinejad, sono molti i fatti che stanno creando una spaccatura (quanto sanabile, lo dirà solo il tempo) tra Iran e Resto del Mondo, e temo che il caso Sakineh sia stato strumentalizzato, col fine di mostrare all'opinione pubblica quanto il regime di Ahmadinejad sia cruento e plagiato dal fanatismo religioso, un pò come accadde al Festival di Cannes del 2009, con Juliette Binoche a pianger lacrime in favor di telecamera per Jafar Panahi, a cui Teheran impose di non girare altri film perchè nemico dello Stato.
Penso che la mia tesi possa essere avvalorata dal fatto che il caso fa molto più rumore rispetto ad altri che avvengono in Stati "amici" (come le già ricordate esecuzioni nel cosiddetto Mondo Libero) o in luoghi in cui non c'è alcun interesse politico ed economico (come è avvenuto per l'esecuzione di due uomini accusati di omosessualità nel Malawi qualche mese fa, qualcuno ne ha parlato con lo stesso fervore di questi giorni?), dopotutto, l'Iran è il quinto esportatore al mondo di petrolio, e ha i secondi giacimenti più grandi del globo.

Con questo intervento non sto appoggiando la linea di Teheran piuttosto che le azioni di Roma, Parigi o del Vaticano, sto solamente sottolineando quanto sia esagerata l'attenzione dei media, di quanto la gente sia suscettibile, di come (a mio parere) si stia trasformando una battaglia giusta ma eccessivamente zelante per i diritti umani in un evento di caratura politica e diplomatica.

Calciomercato 2010


Pensavo che, come viatico per la stagione calcistica 2010/2011 potesse essere interessante parlare un pò di questa sessione estiva del calciomercato, delle impressioni dalle prime partite e robetta simile.

Iniziamo col dire che, rispetto anche solo al 2009, la sessione estiva del calciomercato èstata un tantino sottotono: l'anno scorso la Juve prendeva Diego e Felipe Melo (50 milioni in due) dichiarava lotta per lo scudetto e affidava i suoi destini ad un inesperto; il Real Madrid devasta il resto d'Europa comprando fuoriclasse e spendendo barche di soldi, salvo poi vendere i due che hanno fatto la differenza (Sneijder e Robben), Il Barça comprava a una cifra folle Ibrahimovic. In un modo o nell'altro, tutte e tre l'han presa là dove non batte il sole, quando si dice "gli investimenti".

Tant'è vero che Diego è tornato in Germania a bordo di una Golf e Ibra è tornato a Milano, sponda rossonera. Proprio da qui partiamo: Il Milan si è mosso tardi ma ha fatto i classici botti, portandosi a casa Robinho e Ibrahimovic (dopo aver sputato sangue per comprare Papastathopoulos e Prince Boateng, mica Ronaldo e Maradona), così il Presidente pone soluzione a tre problemi: fa felici i tifosi, incassa tanti soldi attraverso gli abbonamenti e si tutela per le eventuali elezioni. Per questo, si merita il mio plauso.
Altre squadre attivissime sono state il Genoa e la Juventus. Parliamo dei Grifoni, che con soli Trenta milioni spesi s'è fatto un Undici veramente invidiabile, roba da Champion's League con giocatori come Miguel Veloso, Toni e Rafinha. Spero vivamente vinca lo Scudetto e porti a casa la Stella d'Oro, basterà migliorare la fase difensiva, vero tallone d'Achille dello Zena. La Vecchia Signora, dal canto suo, dopo aver inserito Marotta nell'organigramma societario ha attuato una vera rivoluzione: via tutti i giocatori che l'hanno seguita in Serie B (eccetto Buffon e Del Piero), via Diego e Giovinco, dentro dodici nuovi acquisti che, nei piani del D.G., rappresentano l'intelaiatura su cui verranno innestati i fuoriclasse negli anni a venire. Dal punto di vista economico Beppe Marotta merita un Oscar: ha ringiovanito la rosa, abbassato il monte ingaggi e acquistato anche buonissimi giocatori con un budget di soli 20 milioni; sotto l'ottica sportiva, però, qualche dubbio sulla competitività della squadra c'è, anche e soprattutto a causa dell'alto numero di partenze e arrivi e dal fatto che a dar fantasia al gioco è rimasto solo Del Piero (36 anni tra poco), forse è a causa di questa deficienza che si decideranno i destini della Juve, molto probabilmente in senso negativo.
Tra le italiane, si sono mosse abbastanza bene anche la Lazio (che ha portato in Italia un campione come Hernanes) e la Roma,che ha puntellato la squadra vicecampione dello scorso anno con Borriello, Adriano, Burdisso e Fabio Simplicio. Menzione d'onore anche per il Palermo, che nonostante le cessioni pesanti di Cavani e Kjaer sta puntando su giovani interessantissimi e che rischia di essere, assieme al Genoa, il guastafeste delle grandi.
Assente (in)giustificata l'Inter, che ha portato a casa il solo Coutinho e ha ceduto Balotelli. Hai voglia a dire che si son presi i giovani e quant'altro: si sa benissimo che tra tutti i giovani presi in prima squadra ne arriveranno meno di cinque. La verità è che l'Inter è rimasta immobile, vedremo che farà a Gennaio.

All'estero invece la parte del leone l'han fatta il Real Madrid (che ha fatto razzia in Germania, chissà dove diavolo li prendono i soldi con i debiti e i passiviche si ritrova ogni anno) e il Manchester City (che ha fatto razzia un pò dappertutto con i petrodollari di Zahied Mansour) con le altre a far da contorno, puntato su giovani o "usato sicuro", come hanno fatto Manchester United con Chicharito Hernandez e Chelsea con Yossi Benayoun e Ramires. Altri colpi importanti sono stati Huntelaar allo Shalke 04 (che s'è preso pure Raul e Misimovic), Gourcuff a Lione e (per il bene dell'Inter) Quaresma al Besiktas.
Ciao Trivela, moderno Luther Blissett, ci mancherai.