domenica 26 luglio 2009

Australia, Terra di canguri e Ballerini

Conoscevo l'isola australe per tante cose: l'Opera House di Sydney, le meraviglie naturali, gli Aborigeni, i canguri, la Tasmania...ma non credevo che i suoi abitanti fossero naturalmente predisposti alla danza.
Il primo video mostra un tale di nome Francis che ci insegna l'arte dello shuffle, mentre nell'altro un gruppo di studenti liceali balla (divinamente, consentitemelo) la canzone delle Veronicas Untouched.

Enjoy



Persepolis


Sono rimasto folgorato alla visione di "Persepolis". Semplicemente, si trattava di uno dei migliori film del 2007 e degli ultimi anni, Gran premio della Giuria a Cannes e nominato agli Academy Awards. Un film che, pur essendo opera d'animazione e di conseguenza connaturatamente volta all'intrattenere divertendo, fa riflettere e propone uno spaccato piuttosto fedele della Storia d'Iran degli ultimi 30 anni, dalla cacciata dello Scià (quando ancora di chiamava Persia) fino alla metà degli anni '90.

Ma procediamo con ordine.
Persepolis è un film tratto dalla omonima graphic novel di Marjane Satrapy, iraniana emigrata in Francia a causa della soffocante pressione della Repubblica Islamica. La protagonista della pellicola è la Stessa autrice, che narra la sua vita -ovviamente prendendosi delle "licenze" volte a sdrammatizzare il proseguo degli eventi-.

La vicenda prende il via nella Teheran del 1978 e ci presenta una Marjane ancora bambina che non vede l'ora di crescere e di diventare una Profeta di Allah (a tal proposito, si rivelano divertentissimi i dialoghi immaginari tra la ragazzina e il Dio, che però durante la crescita di Marjane deve vedersela per quanto concerne autorevolezza e importanza con Karl Marx). Ben presto la piccola verrà a contatto con il clima di sommossa e ribellione di quegli anni, soprattutto a causa di alcuni membri della sua famiglia (tra cui la nonna e lo zio) apertamente comunisti e, quindi, facili bersagli delle repressioni prima dello Scià, e poi di Khomeini.
Preoccupati per il destino di Marjane, quando questa ha 15 anni, grazie a dei documenti falsi, i genitori la fanno espatriare in Austria, dove si troverà nella non facile situazione di emigrata, senza un soldo, poco avvezza alla cultura europea e (per di più) islamica ospitata in una comunità di suore. Ma a Vienna e dintorni Marjane cresce anche come donna, scoprendo quanto possa essere letale l'amore: infatti, dopo una storia d'amore con un nerd ante litteram e con un tizio che grazie a lei si scopre gay, la giovane donna cade in un grave stato di depressione e abbandono che la spingeranno a trincerarsi dietro i dettami politicamente orientati della filosofia Marxista e leninista ("L'amore è un sentimento piccolo borghese che non si addice al proletariato"). Tornata in Patria, la giovane scopre la immensa distanza che divide il suo popolo dal resto del mondo, la potentissima repressione attuata dalle Guardie della Rivoluzione e l'assurdiatà della Legge Islamica, il più delle volte volta non a propagandare i dettami della religione, bensì ad opporsi alla "decadenza occidentale". La vicenda si conclude con Marjane che lascia il Paese -stavolta definitavamente- per traserirsi in Francia.

Tecnicamente la pellicola è un gioiellino, sia per il design di personaggi e locations, sia per la scelta -azzeccatissima- di tenersi fedeli al bianco e nero della graphic novel originale. Ottimi gli accompagnamenti musicali, che alternano componimenti scritti per l'occasione a brani degli Iron Maiden e alla famosissima "Eye Of The Tiger". Ottimo anche il doppiaggio in Italiano, che può vantare nomi del calibro di Paola Cortellesi, Sergio Castellitto e Licia Maglietta.

Personalmente ho trovato che questo film, pur trattado temi importanti come guerre, rivoluzioni e assassinii in modo leggero e canzonatorio, faccia parecchio pensare, soprattutto alla luce dei gravi casi di repressione e violenza palesatisi pochi mesi fa a seguito della rielezione a presidente di Mahmud Ahmadinejad. Forse il tempo non ha insegnato nulla, forse in quella parte del mondo sarà impossibile imporre una democrazia. Forse -anzi, certamente- le forze angloamericane hanno ben più di una responsabilità in tutto ciò.



[9,0]

sabato 18 luglio 2009

Post #22

Omaggio musicale per i rari -sia perchè pochi che perchè non usuali dal punto di vista personale- lettori.

Però da adesso in poi l'omaggio musicale diventa un esperimento: tenterò di costruire quella che può essere definita come "La Colonna Sonora della mia Vita". Una canzone alla volta, associata ad un momento, una persona, un luogo che sono andati a costruire il mio background.

Partiamo da un momento classico e banalissimo: la prima volta che ci si accorge di essere innamorati. Siamo nel settembre del 2005, io ho 17 anni e incontro una ragazza di qualche anno più giovane. Tranquilli, non vi dico chi è. Il problema è che oggi come ieri io sono un tipo parecchio riservato, che non direbbe "Ti amo" nemmeno se sottoposto a violenze fisiche.
Fu così che persi l'occasione. Lei -che forse nemmeno poteva intuire le mie reali intenzioni- iniziò a fare coppia fissa con un altro e bla bla bla.

La canzone di quel momento è senza dubbio "YOU'RE BEAUTIFUL" di James Blunt. Anche perchè sembra scritta veramente pensando alla mia situazione, dall'incontro fortuito al melanconico finale. Enjoy.

martedì 7 luglio 2009

Profondo Sgomento


Anzitutto penso si debbano fare precisazioni sul mio conto e sulle mie idee politiche. Non mi riconosco nella sinistra, nè tantomeno nella destra italiana, eppure alla domanda "di che parte sei?" risponderei "Destra". Non sono nemmeno contro la democrazia, ma credo che sia un sistema imperfetto e ampiamente perfettibile. Nonostante queste pecche, è forse il meglio che possiamo avere. Personalmente preferirei una sorta di dispotismo illuminato, ma è un progetto più utopico che realizzabile.

Dopo questa intro, posso parlare più liberamente del tema del mio intervento: le cosiddette "Ronde Nere". Partiamo col dire che esse sono nate "in risposta" al famoso "pacchetto sicurezza" varato dal Governo Berlusconi, misure che io ritengo largamente populiste (nel senso: fatte per compiacere l'opinione pubblica) e molto probabilmente poco efficaci, come altri decreti e leggi promulgati negli ultimi anni nel campo della lotta al crimine -leggasi in primis "poliziotto di quartiere"-.
In via del tutto generale, non sono contrario al fatto che i privati cittadini si costituiscano in organismi riconosciuti dalla legge per sorvegliare il territorio in cui vivono: le attività della polizia sono, in qualsiasi modo le si voglia interpretare e a prescindere dei mezzi di cui le Forze dell'Ordine dispongono, largamente insufficienti per far fronte alle necessità e ai crimini commessi in una società dinamica come la nostra. Proprio questi caratteri a mio avviso rendono "possibile" il supporto di privati cittadini alla macchina del mantenimento dell'Ordine. Certo, è necessario istruire gli individui, cosa che il Decreto non prevede...

Il problema si pone quando, come in questo caso, si instituisce una squadra di "controllori" nostalgici del Ventennio e del Terzo Reich animati da idee estremiste. Gaetano Saya, fondatore delle Ronde, ne è l'esempio lampante: è stato sotto processo svariate volte, l'ultima nemmeno un anno fa per "propaganda inneggiante all'odio razziale" e convinto neofascista.

Di questa formazione ho sentito parlare parecchio, ma l'unico mezzo di informazione che ne ha trattato a fondo è stato SkyTG24 -che, per quanto mi concerne, ritengo l'unico network telegiornalistico degno della mia fiducia- e durante il servizio trasmesso domenica scorsa in occasione della "presentazione ufficiale" delle Camicie Ocra mi sono sentito gelare il sangue addosso.

Saya & co. si sono per prima cosa dichiarati non fascisti nè reazionari, ma semplici patriori che vogliono riportare l'Italia allo splendore che merita. Propositi in parte condivisibili, se vogliamo. La verità però è che qualsiasi particolare all'interno della cricca fa pensare che si tratti di un movimento palesemente di destra, dall'abbigliamento (camicia color ocra -come quella delle SS-, anfibi) ai simboli (Aquile, fasci, Cerchi solari e quant'altro) passando per gli slogan e i gesti di riconoscimento ("Dio è con Noi" -altra eredità "made in SS"-, la postura del saluto, evidentemente ricalcato sul Saluto Romano, con l'unica differenza di tre dita aperte ad indicare il "Terzo Impero di Roma"). Per la Serie "Good Morning Revival"...

Io nel mio piccolo (per quanto mi senta più vicino alla Destra che non alla Sinistra) mi auguro che il fascicolo aperto dalla Magistratura di Milano porti allo scioglimento del gruppo e che quegli esseri a metà tra il bifolco e il ripugnante non si aggirino mai per le vie di una città italiana, e così mi auguro pensino un pò tutti a prescindere dal credo politico.

La cosa però che più mi sconcerta è l'ignoranza delle persone. Parlano del divorzio del Premier e non si accorgono che dal 2005 spirano in Europa venti neo-nazifascisti. Ma questa è un'altra storia che non inerisce direttamente al tema trattato. Il tema sono le Ronde nere, e mi auguro che queste squadracce next-gen spariscano il prima possibile.

mercoledì 1 luglio 2009

Badlands

Chi mi conosce sa quanto io adori Bruce Springsteen.
Lo ritengo semplicemente il miglior Rocker del pianeta. Energico, Rabbioso ma anche commovente e riflessivo, sa cantare come pochi e ha una band di supporto (la E Street Band) che non teme confronti.
Quest'anno il mio desiderio era quello di vedere il suo concerto in quel di Torino, allo Stadio Olimpico, quel catino per i piedi (le dimensioni sono quelle dopotutto) dove giocano la Juventus e quell'altra squadra minore di Torino color granata. Però un pò per la mia indecisione, un pò per l'esorbitante costo del biglietto, un pò perche questi ultimi sono stati venduti più velocemente di uno stock di bottiglie d'acqua in piena estate, ho ripiegato sulla tappa torinese del Tour mondiale dei Green Day al PalaIsozaki. Speriamo di trovare, almeno qui, i biglietti...

Comunque si parlava del Boss, e riguardo al Boss voglio proporre due video l'uno complementare all'altro. Si riferiscono alla Tappa catalana del tour 2008.
Uno è il "cut" fatto per il DVD del concerto, l'altro un video amatoriale fatto dagli spalti del Camp Nou di Barcellona. Entrambi girati nello stesso momento, durante la stessa, magnifica canzone, Badlans.
Notare la grinta del Cantante e la risposta del pubblico. Da pelle d'oca.



La mia Cresta....

E così, dopo tre anni di tentennamenti, procrastinazioni e ritardi, sono finalmente proprietario di un'automobile. Certo, non si tratta del modello di vettura che si prevedeva di acquistare.

Si era partiti con l'idea di una Alfa Romeo MiTo, ma poi ho pensato che i reni, sebbene vengano pagati bene, potrebbero tornarmi utili nei prossimi anni, quindi ho rinunciato.
La seconda opzione è stata una Fiat Grande Punto. Bella macchina, a metano per di più, solo che anche essa si è rivelata alquanto costosa per le mie -risicate- tasche.
Alla fine, stanchi e stremati dal penoso cercare senza mai giungere ad una soluzione vincente, ci siamo recati in un concessionario Toyota e, pac!, abbiamo trovato la Yaris. Tutti contenti e champagne, che si firma il contratto.

Dopo alcuni leggeri contrattempi, Cresta -questo il suo soprannome- è arrivata a casa, bella e splendente di luce propria, emanata dal raffinatissimo colore Carta de Socher -definizione di mia madre-.

Devo dire che , ieri, quanto l'ho presa in consegna, una strana sensazione mi ha avvolto. Di sicuro non era felicità, o meglio, non era solo felicità, ma ad essa si aggiungeva anche un non so chè di soddifazione misto malinconia. Solo qualche mese fa era impossibile che da noi si ottenesse un risultato simile. Invece è realtà.

Bando alle sviolinate tristi e riluttanti, comunque, e finchè è possibile cercherò di godermela, cosciente che dovrò darmi da fare a mantenere l'auto tra benzina, assicurazioni, rate...
Per ora mi limito a festeggiare la nuova arrivata con una foto, in cui il sottoscritto, Reinterpretando Onizuka, esprime tutta la sua soddisfazione.
Bye.