mercoledì 16 settembre 2009

L'Anarchia e la protesta dilagano...



In un paesino della campagna bergamasca, da qualche giorno è in azione una squadra di fanatici pronti a tutto pur di far sentire la propria voce ed esprimere il proprio dissenso nei confronti di...di...di.
Agiscono in incognito, durante le ore di buio, al fine di potersi muovere indisturbati e sconvolgere il mattino seguente la popolazione locale con gli esiti delle loro scelleratezze.
Il mezzo d'azione preferito dalla brigata è il lancio del peperone. Grossi, Maturi e pericolosissimi ortaggi di varia grandezza e colore, scagliati intrepidamente contro muri e vetri, al fine di dare un monito alle autorità e alla popolazione civile: loro ci sono, sono armati e non hanno paura di niente e di nessuno.

Quali saranno i motivi della loro protesta? la nazionalizzazione dei campi adibiti alla cultura del peperone? Protestare contro lo scarso intervento del Governo nel settore in questo periodo di crisi? la liberalizzazione della peperonata come droga leggera? Non ci è dato sapere, purtroppo. A presto per nuovi aggiornamenti.

martedì 15 settembre 2009

Detroit Metal City

Finalmente mi degno di parlare (colpevolmente) in ritardo su questo blog del manga più sfrontato, irriverente e rozzo degli ultimi anni, ovverosia "DMC Detroit Metal City".



Opera prima di Wakasugi Kiminori, il manga racconta le vicende al limite del grottesco di Soichi Negishi, ragazzo delle campagne rurali giapponesi migrato a Tokyo per studiare e rimastoci per inseguire il suo sogno: diventare un cantante di Swedish pop alla moda, capace con la sua musica di esprimere messaggi d'amore e felicità.
In realtà, le cose non vanno proprio come se le era immaginate: per sbancare il lunario, è costretto a suonare in una band Death Metal con lo pseudonimo di Johannes Krauzer II, truccandosi come una maschera kabuki e indossando Armature e parrucche paurose e inquietanti. Oltretutto, le canzoni che canta fanno propri messaggi "non proprio costruttivi", come la misoginia, la violenza e pratiche sessuali deviate.
Negishi, che durante le performance della band pare quasi subire un mutamento di personalità, odia il fatto di dover suonare il Metal, tanto che molte volte è sul punto di mollare la band. Il problema è che il pubblico lo osanna (come "Re dell'Inferno"). Inoltre, egli stesso con grande stupore scopre di avere una sorta di talento innato per il Metal, che lo porta a scrivere testi osceni e a fare spettacoli di grande impatto.

Il manga, fumetto rivelazione dell'anno in Giappone nel 2005, tanto da essersi guadagnato in pochi anni un film live action (nel cui cast compare Gene Simmons dei Kiss, gruppo a cui Kiminori si è indubbiamente ispirato per il look dei membri dei DMC) e una serie animata di 12 puntate, si caratterizza, oltre che per i contenuti per nulla Politically Correct, per la forte componente umoristica, componente generata il più delle volte da doppi sensi, situazioni grottesche o dai disegni dell'autore, che molto puntano sull'effetto sorpresa e, soprattutto, sull'espressività dei visi: garantisco che basterebbe vedere una delle tante espressioni di Soichi per allargare gli angoli della bocca in un sorrisetto beota. Altra peculiarità del manga è quella di farsi beffe dei suoi "colleghi/concorrenti" del mondo fumettistico: basti pensare all'episodio in cui i Detroit Metal City sfidano una band punk femminile che fa chiaramente il verso alla band protagonista dell'anime "Nana".

Ottimi, nella loro accezione di personaggi comici, i personaggi di contorno (dalla Presidente della Death Records, brutale aguzzina della banda, ai membri del gruppo, il dongiovanni Masayuki Wada/ Alexander Jagi "Signore delle Fiamme", il maniaco sessuale Terumichi Nishida/ Kamyu e il signor Nashimoto, mite uomo di mezza età che svolge il ruolo di "Maiale Capitalista", obbligato a subire i soprusi di Krauzer durante i concerti, fino alla dolce Aikawa, ragazza dei sogni di Negishi all'oscuro della doppia vita del suo amico), che però vengono in parte rimaneggiati -solamente per quanto concerne caratteristiche di contorno- nell'anime e nel film, senza comunque stravolgerne i tratti principali.

Piccola nota deve essere fatta per il film, di cui mi sento in dovere di sottolineare l'ottima prova di Kenichi Matsuyama nel ruolo di Soichi Negishi e il buonissimo accompagnamento sonoro, composto per l'occasione seguendo i testi cantati dai personaggi del manga.

Se state cercando qualcosa di veramente unico, fresco e divertente e siete disposti a soprassedere riguardo alla volgarità e alla bassezza morale di personaggi e temi trattati, quella di Detroit Metal City è una lettura consigliatissima, capace di farvi ridere veramente di gusto. Termino il mio intervento con i video della sigla d'apertura (sottotitolata in Italiano) e il trailer del film.





[8,5]

giovedì 3 settembre 2009

Il Poeta delle Ceneri


Nonostante la tormenta e l'impetuoso vento che sferzava i tetti delle case di Shangri-La e che si intrufolava silenzioso e quasi flebile negli infissi della mia finestra muovendo impercettibilmente le tende rosse porpora, riuscii a vedere.
Il panorama era come inesistente: la tempesta di neve aveva ammantato di bianco ogni cosa;
la tempesta di neve potata dal vento rendeva arduo scorgere segno di vita al di fuori degli edifici che costituivano il ristretto borgo in cui mi trovavo. L'unica nota di colore era data dalla luce del sole che in qualche modo, per un motivo inspiegabile alla luce delle mie conoscenze, filtrava tra le nubi e dipingeva un'ombra arancio su Shangri-La.
Eppure lo vidi.
Tra la neve rossastra, accasciato al suolo col volto immerso nella neve, c'era un uomo. Doveva essere venuto da lontano: dietro di lui, si potevano ancora vedere i segni delle sue orme, che la forte neve stava già cancellando.
Dopo un attimo di esitazione, scesi ad informare l'albergatore. In seguito ad una breve discussione sul da farsi, io e i suoi figli uscimmo a recuperare il viandante, oramai quasi coperto da una sottile coltre di neve. rientrati nella locanda, lo collocammo vicino al fuoco, asciugandolo alla bell'e meglio, togliendo gli indumenti non indispensabili e avvolgendolo con delle coperte. Il vecchio albergatore si era prodigato chiamando un medico, ma il tizio sembrava sano.
Nel giro di un paio d'ore, il forestiero si svegliò, quasi di soprassalto, come se fosse stato colpito alle spalle.
"Dove mi trovo? chi siete voi?" domandò con una certa apprensione.
"Sei in una locanda. Ti abbiamo trovato là fuori, steso nella neve e privo di sensi." Risposi io.
La mia risposta, quasi, lo turbò più dell'improvvisa scoperta di trovarsi in una realtà a lui sconosciuta.
"Tu...tu parli la mia lingua?"
"Sì. Anche io sono venuto qui da lontano, dall'Europa. Sono uno straniero come te."
"Cosa ti ha portato in un posto dimenticato da Dio come questo?"
"Affari miei. Diciamo che sentivo il bisogno di un luogo tranquillo. Tu, piuttosto, che ci fai qui?"
"Io me ne sono voluto andare perchè sono inutile" Disse, quasi a voler tagliare corto.
"Come sarebbe a dire, "inutile"?"
Il suo sguardo si fece torvo, come se lo stessi offendedo con quella domanda.
"Che ne vuoi sapere, tu..." in seguito a una breve pausa dovuta alla necessità di sorseggiare dell'acqua, prese a parlare dicendo: "Io una volta ero poeta. Anzi, sono o sarei un poeta. Un tempo cantavo le armi, le virtù e le eroiche gesta dei popoli della Terra. Un tempo cantavo l'amore, l'amicizia e l'unione che li legavano tra di loro. Un tempo cantavo la vita, la bellezza e l'etica. Oggi non ho più nulla da cantare. I tempi cambiano, i popoli anche, la solidarietà muore e l'individualismo cresce forte e rigoglioso. Non esiste più la Vita di un tempo, non vive più la mia esistenza".
Dopo queste parole, bevve dell'altr acqua e chiese al vecchio albergatore se aveva una camera, "necessito di riposo".
Anche io ne avevo bisogno.