
Opera prima di Wakasugi Kiminori, il manga racconta le vicende al limite del grottesco di Soichi Negishi, ragazzo delle campagne rurali giapponesi migrato a Tokyo per studiare e rimastoci per inseguire il suo sogno: diventare un cantante di Swedish pop alla moda, capace con la sua musica di esprimere messaggi d'amore e felicità.
In realtà, le cose non vanno proprio come se le era immaginate: per sbancare il lunario, è costretto a suonare in una band Death Metal con lo pseudonimo di Johannes Krauzer II, truccandosi come una maschera kabuki e indossando Armature e parrucche paurose e inquietanti. Oltretutto, le canzoni che canta fanno propri messaggi "non proprio costruttivi", come la misoginia, la violenza e pratiche sessuali deviate.
Negishi, che durante le performance della band pare quasi subire un mutamento di personalità, odia il fatto di dover suonare il Metal, tanto che molte volte è sul punto di mollare la band. Il problema è che il pubblico lo osanna (come "Re dell'Inferno"). Inoltre, egli stesso con grande stupore scopre di avere una sorta di talento innato per il Metal, che lo porta a scrivere testi osceni e a fare spettacoli di grande impatto.
Il manga, fumetto rivelazione dell'anno in Giappone nel 2005, tanto da essersi guadagnato in pochi anni un film live action (nel cui cast compare Gene Simmons dei Kiss, gruppo a cui Kiminori si è indubbiamente ispirato per il look dei membri dei DMC) e una serie animata di 12 puntate, si caratterizza, oltre che per i contenuti per nulla Politically Correct, per la forte componente umoristica, componente generata il più delle volte da doppi sensi, situazioni grottesche o dai disegni dell'autore, che molto puntano sull'effetto sorpresa e, soprattutto, sull'espressività dei visi: garantisco che basterebbe vedere una delle tante espressioni di Soichi per allargare gli angoli della bocca in un sorrisetto beota. Altra peculiarità del manga è quella di farsi beffe dei suoi "colleghi/concorrenti" del mondo fumettistico: basti pensare all'episodio in cui i Detroit Metal City sfidano una band punk femminile che fa chiaramente il verso alla band protagonista dell'anime "Nana".
Ottimi, nella loro accezione di personaggi comici, i personaggi di contorno (dalla Presidente della Death Records, brutale aguzzina della banda, ai membri del gruppo, il dongiovanni Masayuki Wada/ Alexander Jagi "Signore delle Fiamme", il maniaco sessuale Terumichi Nishida/ Kamyu e il signor Nashimoto, mite uomo di mezza età che svolge il ruolo di "Maiale Capitalista", obbligato a subire i soprusi di Krauzer durante i concerti, fino alla dolce Aikawa, ragazza dei sogni di Negishi all'oscuro della doppia vita del suo amico), che però vengono in parte rimaneggiati -solamente per quanto concerne caratteristiche di contorno- nell'anime e nel film, senza comunque stravolgerne i tratti principali.
Piccola nota deve essere fatta per il film, di cui mi sento in dovere di sottolineare l'ottima prova di Kenichi Matsuyama nel ruolo di Soichi Negishi e il buonissimo accompagnamento sonoro, composto per l'occasione seguendo i testi cantati dai personaggi del manga.
Se state cercando qualcosa di veramente unico, fresco e divertente e siete disposti a soprassedere riguardo alla volgarità e alla bassezza morale di personaggi e temi trattati, quella di Detroit Metal City è una lettura consigliatissima, capace di farvi ridere veramente di gusto. Termino il mio intervento con i video della sigla d'apertura (sottotitolata in Italiano) e il trailer del film.
[8,5]
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