martedì 25 maggio 2010

Videocracy: Basta Apparire


Uno dei film più chiacchierati della scorsa stagione cinematografica.
Strano, pensando che si sta parlando di un documentario sociale che tratta di quanto la Tv influenzi noi italiani e sia influenzata dalla classe dirigente (Berlusconi in primis).

La pietra dello scandalo che accese i riflettori sul film fu senza dubbio la volontà di Rai e Mediaset di non passare il trailer sulle loro reti, fatto che rese evidente come ormai la volontà di controllare il mezzo televisivo da parte del Cavaliere abbia raggiunto livelli paranoici: infatti, per noi italiani, Videocracy non racconta nulla di nuovo, abituati come siamo a scandali e scandaletti che coinvolgono VIP, politici, ricatti e quant'altro. Certo, all'estero l'impatto deve essere stato molto più forte nell'ascoltare dei ricatti di Fabrizio Corona, degli ordini intimati al regista del Grande Fratello dai "piani alti", come quello di finire la trasmissione entro un certo orario per favorire la trasmigrazione di pubblico sulle Reti Rai dove stava per iniziare un'intervista al Premier.

Girato e montato in modo impeccabile, al fine da trasmettere allo spettatore un senso di inquietudine e sbigottimento, il film dell'italo-svedese Erik Gandini è un'opera di critica politica solo in via indiretta, ma mette in chiara luce la volontà dell'attuale premier di "plagiare" il popolo attraverso il medium televisivo, proponendo una moderna declinazione del paradigma "panem et circenses".

Come già accennato, i contenuti del film non rappresentano nulla di imperdibile per noi che conosciamo e viviamo ogni giorno questa realta (o almeno, per quella parte di noi che ragiona ancora col proprio cervello e non osanna Fabrizio Corona e non vede in Berlusconi un martire attaccato da ogni dove). Ciononostante, Videocracy ha l'innegabile pregio di fotografare in modo schietto e dettagliato la nostra becera e decadente società, sempre più caratterizzara da arrivisti, veline e ricattatori.

Una domanda però non ha trovaro risposta in me: Se il film ha fatto così arrabbiare i due poli televisivi più importanti del Paese, perchè hanno firmato le liberatorie e permesso l'accesso ai loro archivi?

[7,0]

Stagione Calcistica 2009/2010: i voti



E così, dopo 38 partite il campionato è finito. Pure le coppe sono finite e, a parte la vittoria dell'Inter in Champion's League, anche questa è stata una annata avara di soddisfazioni per le nostre portacolori, con il Milan asfaltato e la Fiorentina derubata agli ottavi, la Juve che gli ottavi nemmeno li ha fatti. Non meglio le cose sono andate in Europa League, dove Lazio e Genoa sono state eliminate al primo turno e Roma e Juve sono state sbattute fuori dai modesti Panathinaikos e Fulham. In attesa dei mondiali, diamo un voto alle protagoniste di questa stagione!

INTERNAZIONALE MILANO: 9,5
Che altro dire, se non complimenti. Una stagione storica per la seconda squadra di Milano, capace di portare a casa la tripletta coppa nazionale/scudetto/coppacampioni, impresa mai riuscita ad una italiana. Mezzo voto sotto la perfezione per molti motivi: mancanza di stile, gioco non alla pari della più recente "triplettatrice", ossia il Barcellona, ignoranza della tifoseria.

JOSE' FELIX MOURINHO: 10
Pochi cazzi, quest'uomo nel suo mestiere è Dio. Dovunque vada, vince, e lo fa diventando personaggio. Un peccato che abbia deciso di lasciare l'Italia per il Real Madrid, dopo di lui sarà "La Noia".

REAL MADRID: 4
Hanno passato l'estate a depredare i più grandi club europei dei loro campioni, speso vagonate di milioni di Euro, e poi? Zeru Tituli. Meravigliosi.

ARBITRO OVREBO: 3,5
Finalmente lascia l'arbitraggio a livello internazionale, dopo aver rubato l'anno scorso la finale al Chelsea e quest'anno l'entrata ai Quarti di finale alla Fiorentina. Meglio Tardi che mai.

JUVENTUS: 3,5
Altra squadra che ha speso vagonate di milioni -più di lei hanno speso solo Real e Barcellona- con risultati osceni. Stagione storica anche per lei, ma in negativo: eliminati nel girone in coppa, umiliati dal Fulham e fuori dalla lotta scudetto a fine gennaio. Speriamo che il corso cambi con Andrea Agnelli al timone.

CLAUDIO RANIERI e A.S. ROMA: 8,5
Una bella stagione per i giallorossi e il loro allenatore, soprattutto alla luce delle premesse post-ferragostane, con il tecnico mandato via in malomodo dalla Juve e la Roma in crisi di gioco e risultati. Campioni Morali.

MILAN: 5,5
Lo dico da un paio d'anni:sono bolliti e alla fine di un ciclo. Fortuna che avevano un tecnico in gamba seppur inesperto con il coraggio di far valere le proprie idde davanti al padrone (a proposito, LEONARDO voto 8), tant'è vero che l'hanno cacciato via come un lebbroso. Urge mercato e ricostruzione, altro che Mario Yepes.

BAYERN MONACO: 7,5
stagiona fortunatissima e aiutatissima, roba da far impallidire il culo di Sacchi. Sfido chiunque a dire il contrario.

CAGLIARI e SAMPDORIA: 9
Bello vedere che le provinciali sanno surclassare squadre molto più blasonate per gioco e risultati. Bello vedere la rinascita di Cassano e Pazzini, l'ascesa di Astori, Matri e Marchetti. Peccato che i sardi soffrano una specie di calo di tensione dopo la conquista della salvezza matematica. E' gia un paio di stagioni che accade. I miigliori auguri per i blucerchiati in Coppa Campioni.

WALTER MAZZARRI: 8,5
Poi dicono che gli allenatori contino poco. Vero, al Napoli del passaggio di testimone tra Donadoni e l'uomo con il procione in testa non s'è accorto nessuno...

STADI e TIFOSI (O SEDICENTI TALI): 4
Ogni commento è superfluo.

sabato 22 maggio 2010

Catilina 2000


Fino a quando abuserai ancora della nostra pazienza,o Catilina? Per quanto tempo ancora codesto tuo furore ci befferà? A quale limite si spingerà la sfrenata tua audacia? Non ti dicono nulla il presidio notturno del Palatino,le scolte della città,il timore del popolo,il concorso di tutte le persone perbene,questa munitissima sede del Senato,le bocche ed i volti di questi? Non t’accorgi che i tuoi propositi sono noti,che la tua congiura viene pregiudicata dalla conoscenza che tutti questi ne hanno? Pensi forse che noi ignoriamo che cosa tu faccia nella prossima notte o in quella precedente,dove tu sia stato,chi tu abbia convocato,quali suggerimenti tu abbia raccolto?

Parole di Marco Tullio Cicerone, pronunciate nel 63 a.C. nel senato Romano dopo che la congiura con cui Catilina mirava a rovesciare la Repubblica venne svelata.

Parole che mai come in questi anni suonano attuali nell'Italia del Terzo Millennio.
Solo che di Ciceroni coraggiosi in giro se ne vedono pochi e quei pochi rimangono inascoltati, e il Catilina in questione ha le fattezze di un brianzolo di terza età.

Devo ammettere che non sono uno che si scalda, ma stiamo raggiungendo vette di antidemocrazia inaudite per l'occidente. Mi sto rendendo conto che il governo Berlusconi, forte delle elezioni del 2007 che gli hanno dato una solida maggioranza per di più senza un avveersario forte in Parlamento, sta effettivamente facendo il bello e il cattivo temp, promulgando leggi limitative delle liberta fondamentali aggirnado i dettami della Costituzione. Era già successo con il Decreto Romani, sta succedendo con la legge sulle intercettazioni. Le premesse delle leggi possono sembrare acettabili (soprattutto per quanto concerne il Decreto Romani), ma è tutto quanto segue alle premesse che non può esistere in un paese civile.

Che fare, quindi?
Personalmente ritengo che fare le proteste in piazza, le occupazioni, i ribelli ad ogni costo sia una cosa inutile e insensata, alla luce del fatto che, volenti o nolenti, le nostre/vostre proteste non serviranno a nulla.
L'unico modo per cambiare le cose, secondo me, sta nel sudare. Esatto, sudare.
Lavorare, studiare, informarsi nel modo più vario possibile, al fine di essere in grando in futuro di modificare il sistema dall'interno. E' un piano a lunga scadenza, ma è l'unica via percorribile se non si vuole (e non si deve) arrivare ad atti di violenza.

Playing God



La notizia l'abbiamo letta tutti e ha fatto molto scalpore, oltretutto ha gettato il sottoscritto in uno stato di esaltazione e contentezza come non accadeva da anni.

Craig Venter, scienziato divenuto famoso per aver mappato il genoma umano nel 1995, oggi pubblicherà sulla rivista Science i risultati della sua ricerca riguardo alla possibilità di creare forme di vita artificiali. Il nostro ce l'ha fatta, "innestando" all'interno di un batterio svuotato del suo DNA un DNA costruito in laboratorio composto da un milione di elementi. Inoltre, il batterio ha iniziato ad autoriprodursi.

Questa potrebbe essere la scoperta in grado di dare il via ad una nuova fase per la ricerca scientifica e la storia dell'umanità: l'uomo avrebbe in concreto la possibilità di creare la vita, come un moderno dottor Frankenstein. Certo il batterio ibrido ha una struttura cellulare molto elementare, Si può fare.

Come tutte le scoperte, anche questa ha la caratteristica di essere potenzialmente tanto deleteria quanto salvifica per l'uomo. Salvifica perchè, a detta dello stesso Venter, si potrebbero creare organismi in grado di assorbire l'anidride carbonica, rallentanto il fenomeno del global warming, ad esempio. Le applicazioni sono potenzialmente infinite. Al contrario potrebbero essere deleterie in quanto si potrebbe instaurare un sistema oppressivo e distopico capace di creare in vitro esseri "perfetti". (Scusate la ripetitività, chi mi legge su forum e facebook se ne sarà accorto, ma l'immagine dei bimbi creati in laboratorio del libro Il Nuovo Mondo di Aldous Huxley mi balena nella mente sin dal momento in cui ho letto della sensazionale scoperta).

Infine, come sempre, la scoperta di Venter (non a caso più volte accusato di giocare ad essere Dio) pone un sacco di domande, sia etiche che filosofiche. Domande inerenti Dio, l'anima, il senso della vita di questi surrogati di forme viventi, la giustizia o meno dell'usufruire per il proprio tornaconto di quelle creature. Onestamente sono molto più interessato a questa sfaccettatura del problema che non alle concrete possibilità offerte dalla ricerca. La faccenda si fa dannatamente interessante.

sabato 1 maggio 2010

Chuck Norris Azione Letale


Il mondo è in pericolo. Stavolta, per davvero: Cuba e Korea del Nord si sono unite in una potentissima alleanza volta a distruggere gli Stati Uniti, smantellare il capitalismo e Plagiare gli abitanti del mondo libero con ossessive litanie marxiste trasmesse dagli altoparlanti dei Regimi. La situazione volge al peggio, tanto che un solo uomo può mettere fine alla guerriglia. Quell’uomo non può che essere Chuck Norris.
Questo è il delirante avvio di Chuck Norris: Azione Letale, gioco d’azione sviluppato in esclusiva per Iphone da Ludigames scaricabile a prezzo contenutissimo dal negozio online del melafonino.

Iniziamo col dire che questo software ha tutto per ammaliare il pubblico, specialmente quello più giovane che conosce i mirabolanti “Facts” che riguardano il grande Chuck: ironia, divertimento e tanta, tantissima azione a base di calci rotanti e mitragliate. Strutturalmente “Azione Letale” pare ultimo rampollo di una gloriosa stirpe di giochi di combattimento bidimensionali che fecero furore negli anni ’80 e primi ’90 come Metal Slug e Streets of Rage. Ovviamente il gioco quivi analizzato non si pone nemmeno l’idea di competere con questi mostri sacri del genere, ma si pone soltato l’obiettivo di essere uno dei migliori esponenti del picchia-picchia sullo smartphone più cool del momento, e ci riesce alla grande.

Partendo dall’aspetto visivo, bisogna ammettere che gli ambienti non brillano per varietà e quantità: infatti il gioco si svolgerà prettamente attraverso tre ambienti: il Texas, le foreste pluviali del sud-est asiatico e i sobborghi di New York, setting molto stereotipati nella realizzazione ma che ben si confanno alle esigenze dello script, vero punto di forza del gioco, caratterizzato da battute e sketch surreali degni delle migliori storielle su chuck. Tanto per fare un esempio, se vi capiterà morire, durante la fase di caricamento compariranno scritte come “Stai fermo lì: Chuck sta arrivando da te per insegnarti a giocare”. Senza contare poi i dialoghi tra gli sgherri degli imperi comunisti, veramente spassosissimi.

Il combat-system ad un primo momento potrebbe sembrare piuttosto scialbo: due soli tasti (pugno e mitraglia che di stage in stage cambieranno a seconda delle esigenze) e poche mosse a disposizione. La sensazione cambia una volta scoperta la sezione Dojo, in cui il protagonista potrà imparare decine di mosse che permettono di approfondire moltissimo il gameplay, il quale richiede al giocatore sia riflessi nell’attuarle che buona memoria, visto che più si faranno azioni spettacolari, più Chuck guadagnerà soldi e più la votazione di fine livello sarà alta.
Inoltre, bisogna dire che il senso di ripetitività che storicamente affligge il genere è scongiurato dalla presenza di mini eventi come liberare ostaggi, nutrire scimmie o scampare alle tempeste tropicali utilizzando il sensore di movimento insito nell’Iphone.

Concludendo, due parole riguardo al sonoro e alle altre features.
Parlando del comparto audio, si può solo sottolineare la scarsità di tracce e la –conseguente- ripetitività delle stesse. Da rimarcare comunque la buona varietà degli effetti sonori (primi tra tutti i pugni di Norris), capaci da soli di far sorridere.
Solo una, invece, è la feature aggiuntiva, ma veramente gustosissima: è supportata la fotocamera, il chè vi permette di porre la faccia di un vostro amico sui corpi dei nemici.

Insomma, nonostante gli ovvi limiti e qualche difetto, “Chuck Norris Azione Letale” si presenta come un gioco divertentissimo e curato laddove era più necessario ovvero la fase di combattimento. Se siete amanti del genere e del Texas Ranger più famoso del mondo il gioco fa decisamente al caso vostro. Oltretutto, se non lo acquistate, potreste far davvero arrabbiare Chuck…

[7,5]

Farsopoli Atto III


L'espressione giusta per parlarne sarebbe "Ta-Daaaan!". Come scrissero su uno striscione i tifosi del Milan qualche settimana fa "Penalizzate solo alcune società, ai collusi lo scudetto dell'onestà".

Le intercettazioni proposte dalla difesa di Luciano Moggi le abbiamo ormai lette da giorni, e confermano quanto milioni di tifosi della Juventus sostenevano da anni: il sistema Moggi era in realtà un Sistema Serie A.
Tutti parlavano con i designatori e chiedevano favori, compilavano griglie e invitavano questi ultimi in sede "che l'azionista di maggioranza ha un regalo per te". Se poi ci aggiungiamo l'Affaire-Vieri, il quadro è ancora più interessante.
La cosa bella della faccenda però è che le telefonate sbobinate e riascoltate dai legali dell' ex DG juventino erano a disposizione degli inquirenti (se così vogliamo definire Auricchio e compagnia bella) sin dall'estate del 2006, ma non erano state ritenute rilevanti. Verrebbe da chiedersi perchè, ma la risposta c'è già.

Fa piacere anche sentire Abete che pontifica chiedendo indagini approfondite e su ampia scala. Fa piacere anche ricordare come furono svolti i processi sportivi del 2006 e soprattutto rammentare che quello che allora era il Club più ricco, vincente e potente d'Italia fu spedito in B e le modalità in cui ciò avvenne.

Fortuna che il tempo si sta rivelando come al solito Galantuomo

The Italian Answer

Circa un anno fa scrissi un post intitolato "Australia: Terra di Canguri e Ballerini", in cui erano contenuti due video. In uno di essi un branco di scalmanati -e divertentissimi- ragazzi dell'emisfero australe proponevano una coreografia per il brano "Untoched" delle Veronicas, le Paola & Chiara di Melbourne e dintorni.
Putroppo, a causa di violazioni per quanto riguarda i diritti d'autore, quel video è stato rimosso da YouTube. Ma nel tempo in cui è stato possibile vederlo, Esso è diventato un vero e proprio cult, tanto che ne è perfino arrivato un remake italiano.
Il Remake è veramente ben fatto e divertente ma, non me ne vogliano i miei compatrioti autori del pezzo, ancora inferiore all'originale Australiano.

Enjoy.

Pantaloncini A Tutto Gas



Ci sono film che si pongono nettamente al di sopra degli standard qualitativi medi della cinematografia moderna. Pellicole che per sinossi, cast o componente artistica sanno settare nuovi traguardi per la Settima Arte, divenendo in breve tempo una pietra miliare dell'industria.

Tra questi, di sicuro non c'è Pantaloncini a Tutto Gas, film britannico del 2002 scritto e diretto da Paul Hewitt (luminare del cinema che ci ha regalato una perla come Garfield - Il film) e interpretato da un novero di attori veramente strabiliante, tra cui spiccano Rupert Grint, Bruce Cook (presi di peso -come quasi l'80% del cast- dalla saga di Harry Potter), Anna Popplewell (la Susan de Le Cronache di Narnia), Paul Giamatti -che recentemente in un'intervista rilasciata a David Letterman sostiene che questo film rappresenti uno dei momenti topici della sua carriera-, Stephen Fry e addirittura Keira Knightley, che compare in un cameo di pochi secondi. Oltretutto, le musiche sono curate da Rupert Gregson-Williams (il fratello sfigato di Harry).

Stando alla lettura del cast, l'incauto spettatore sarebbe portato a pensare "Wow! deve essere per lo meno un film da Oscar". La realtà invece è che Pantaloncini a Tutto Gas è un film veramente spiazzante (in senso negativo) e le uniche domande che sorgeranno al termine della pellicola sono essenzialmente due: la prima è "PERCHE'?!" e la seconda è "IL TRASH HA RAGGIUNTO IL SUO APICE?" (al secondo quesito la risposta è sicuramente no, come dimostra "Jesus Christ Vampire Hunter", film veramente infimo e che presto recensirò)

Ma ora bando alle ciance e analizziamo l'Opera.
Partiamo dalla trama: Il piccolo Patrick Smash è un diversamente abile molto particolare: è infatti nato con due stomaci, il chè lo rende affetto da un disturbo gastrointestinale associato alla distensione addominale provocata da una eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo (detto altrimenti, è uno scorreggione incredibilmente dotato). Questo suo difetto lo rende anzitempo un disonore per la famiglia e lo zimbello della scuola, tanto da fargli perdere entusiasmo per quanto riguarda il suo più grande sogno: fare l'astronauta.
Ma come ci insegnano le più banali trame della storia e il mago Gandalf, "C'è sempre speranza", che assume per Patrick le fattezze di Alan, enfant-prodige che inizia a studiare il meteorismo del protagonista al fine di ricavarne energia cinetica. Gli studi del ragazzino però presto interesseranno anche i servizi segreti statunitensi, che arriveranno a rapire Alan. Disperato per la perdita, Patrick si lancerà in numerose avventure alla ricerca dell'amico, divenendo una star della lirica e procurandosi una condanna a morte. Ma proprio mentre si trova dinanzi al plotone d'esecuzione, la CIA lo salva e svela il motivo del rapimento: Alan è il genio a capo del progetto "Thunderpants", che punta a usare sonore e potensissimen renghe per salvare degli astronauti dispersi nello spazio.
Come potete vedere, la storia ha dei contorni di grande drammaticità e trasporto emotivo (...?) e tratta temi scottanti e quasi tabù, come l'aerofagia e l'energia pulita...Vabbè dai, c'è bisogno veramente di fare commenti su una trama del genere?

Altri aspetti significativi del film sono i dialoghi e la scenografia.

Parlando dei primi, non è possibile non notare che decine di battute vengono ripetute più volte durante il film, a volte anche leggermente fuori contesto. Essendo un film per bambini, si tratta di un espediente per rafforzare determinati concetti come l'amicizia e quant'altro, ma siamo davvero sicuri che i bimbi siano così scemotti da doversi sentire ripetere la solita battuta per 90 minuti?

La scenografia, a dire il vero, meriterebbe un post tutto suo. Sinceramente, è uno degli aspetti più originali e, a mio modestissimo avviso, meglio riusciti dell'Opera. Iniziamo col dire che il colore dominante è il verde, in ogni possibile tonalità: Le auto (due mini in tutto il film e costantemente riproposte per tutti i 90 minuti, solo parcheggiate in modo diverso per ogni scena) sono verdi, le case, le uniformi studentesche, gli arredamenti, i cibi, l'erba, gli alberi...Tutto dannatamente verde, caratteristica che contribuisce alla atmosfera di estraneità e surrealità che permea tutto il film. L'impatto visivo è piacevole e rilassante, ma certo "lievemente" ossessivo.

Concludendo, Pantaloncini A Tutto Gas è un film brutto, ma brutto forte, ma splendidamente trash. Non piacerà ai bambini -pure loro troveranno banale e svilente la pellicola- nè tantomeno ai grandi normodotati, ma può risultare un film buono per farsi due risate se non si ha proprio null'altro da vedere.

[3,0]