giovedì 29 luglio 2010

Caino


Nella Bibbia, Caino è descritto come un essere abietto e meschino, colui che arrivò ad uccidere il fratello, invidioso del fatto che Dio apprezzasse i doni e i sacrifici di Abele.
Ma se Caino non fosse come lo tratteggia Mosè nel Pentateuco, è il vero meschino fosse Dio?
Questa è la domanda che deve essersi posto Josè Saramago per arrivare a scrivere Caino, libro del 2003 che, diciassette anni dopo Il Vangelo Secondo Gesù Cristo, vede il Nobel portoghese confrontarsi ancora con la Bibbia e Dio, in modo sempre polemico, ironico, intelligente ma a tratti di cattivo gusto.

Il Libro ripercorre tutte le fasi più importanti della storia della Genesi, dalla creazione di Adamo ed Eva sino al Diluvio, eventi che Caino ha potuto vivere in virtù di un patto con Dio, e che porteranno nel finale a un grosso "paradosso temporale" che non mancherà di stupire il lettore. Tuttavia, non è tanto la cronologia degli eventi il punto forte del libro, ma il loro significato: In tutti gli episodi narrati (la distruzione di Sodoma e Gomorra, la Torre di Babele o il sacrificio di Abraamo, giusto per citarne alcuni) Saramago ci presente un Dio ben lontano dai valori con cui le religioni del ceppo giudaico-cristiane lo hanno circonfuso. Quello di Saramago è un Dio malvagio, tronfio, orgoglioso e insensibile che, come un bambino, pretende che tutto sia fatto secondo suo volere, pena la dannazione. L'autore (ateo in seguito alla scomunica) critica fortemente questo aspetto, e anzi rimarca come gli Dei abbiano dei doveri nei confronti delle loro creature, doveri che immancabilmente vengono disattesi.

Altro pregio dell'Opera consiste nello spessore del personaggio di Caino: se Dio è rivisto in chiave critica e peggiorativa, il secondogenito di Adamo invece è fortemente rivalutato e avvicinato, per visione del mondo e modi di fare, a un uomo moderno, scevro dalle superstizioni e dalle credenze religiose, e che valuta l'operato di Dio alla luce non degli imperscrutabili (e a volte criptici ed illogici) disegni del Signore, ma alla luce della morale e dell'etica umana. Oltretutto, è chiaro anche l'intento di Saramago di giustificare la morte di Abele, in quanto a più riprese Caino è solito affermare "io ho ucciso mio fratello solo perchè non mi era possibile uccidere Dio". Inoltre -piccola parentesi di gossip- Caino è un grandioso Tombeur de femmes, il chè "movimenta" alquanto la lettura.

In chiusura, devo dire di non aver (mio malgrado)apprezzato moltissimo il libro. Non per la chiave di lettura del personaggio di Caino o di Dio -interessantissima e a tratti condivisibile-, quanto per la cruda schiettezza con cui Saramago verga determinati passaggi del libro. Credo che vedere insultato Dio, anche attraverso vere e proprie bestemmie (molto eleganti invero, ma sempre di bestemmie si tratta), possa dare fastidioo tanto ai credenti quanto ai non credenti.
La cosa bella del libro è un'altra: ossia spinge il lettore a farsi domande come E' veramente questa la vera natura di Dio? Esiste un modo per cui le vicende umane siano conciliabili con quelle di Dio senza ricorrere ad astratte spiegazioni? Ognuno tragga le proprie conclusioni.

[7,5]

martedì 27 luglio 2010

Hitler's Corner 2 - Il Nintendo 3DS

Devo ammettere che non mi sarei mai aspettato che Hitler (di cui si è recentemente scoperto che il cranio conservato a Berlino a lui attribuito in realtà apparteneva a una donna, susscitando una serie di nuove congetture sulla sua morte) fosse un nerd appassionato di videogames. Eccolo mentre parla del nuovo prodigio Nintendo, il 3DS (arrabbiandosi perchè Stalin lo avrà al Day One e lui si è appena comprato un DSiXL).

Afghanistan, 2004/2010

Mentre domenica mi sollazzavo nello scrivere un post stupidotto riguardante i mondiali di calcio, Da qualche parte nel mondo avveniva la più grande fuga di informazioni riservate della storia: 92000 documenti top-secret sono finite nelle mani di Wikileaks.org, sito che le ha poi pubblicate e le ha date in mano a Der Spiegel e al New York Times, quotidiano che si sta interessando al conflitto afghano con un reportage riguardante il business che gira attorno alla guerra e che verrà pubblicato nei prossimi giorni.

La notizia ha fatto tremare l'amministrazione Obama, che ha definito quelle informazioni (riguardanti, tra le altre cose, stragi di civili insabbiate dalle forze alleate, accuse a Iran e Pakistan e ai rispettivi servizi segreti, denuncie sull'inefficienza dei Droni, episodi di fuoco-amico mascherati da attentato, reportages sulle condizioni dei talebani, definiti "molto più forti ora che nel 2001") come un pericolo per la sicurezza dell'America e del suo esercito e ha condannato la pubblicazione di quelle pagine coperte dal Segreto di Stato. Bisogna ammettere che le autorità americane si sono dimostrate alquanto intempestive nel predisporre indagini sulle eventuali talpe e temono addirittura che i documenti siano in mano ad altre persone.

Nelle pagine si parla anche dell'Italia e del nostro contingente, con particolare attenzione allo scambio avvenuto nel 2007 tra un giornalista italiano in mano ai Talebani e dei terroristi imprigionati dalla forze italiane, dando particolare eco alle accuse e alle condanne da parte di tutte le forze alleate all'Italia, che all'epoca dei fatti Aveva come titolare del dicastero degli esteri Massimo D'Alema.

La realtà dipinta da quei documenti è quella di un conflitto ancora molto lontano dalla sua conlusione, una specie di Vietnam del XXI Secolo (per quanto lo zio Sam tenti in ogni modo di non darlo a vedere) e penso che se dal 2011 inizierà la smobilitazione delle forze alleate bisognerà interpretare la mossa come una resa agli insorti, e non come un segnale dell'avvenuta pacificazione.

Qui sotto, il link per consultare i documenti:
http://wikileaks.org/wiki/Afghan_War_Diary,_2004-2010

domenica 25 luglio 2010

Il Pagellone dei Mondiali


Ebbene sì, sono tornato.
Siccome avrei tantissimo da scrivere su svariati argomenti ma non ho voglia di sbattermi, faccio un bel post sui Mondiali sudafricani appena (?!) conclusisi con la vittoria della Spagna e il concepimento di un pupo tra Iker Casillas e Sara Carbonero.

SPAGNA: 8,5
I campioni sono una grande squadra, sia chiaro, molto più forte dell'Italia del 2006 e, proprio come quella squadra, un pastiche riuscitissimo di grandi calciatori nel momento migliore della loro carriera. Nonostate ciò, Mi è parsa molto meno imbattibile della nazionale con cui Aragonès si era laureato campione d'Europa. Oltretutto, è una squadra molto organizzata che preferisce ragionare rispetto al gioco (anche bello) fine a se stesso.
Il chè è strano se ci riferisce alla Nazionale Iberica.

ITALIA: 2
Come i punti conquistati nel girone e gli schiaffoni che ogni giocatore dovrebbe subìre da ogni italiano. Com'è possibile che la nazionale campione del mondo giochi in quel modo impaurito, sommesso e deludente contro Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda, nazioni che fino all'altro ieri sui campi da calcio facevano pascolare le pecore? Non penso sia colpa di Lippi (ce ne vorrebbe a criticare Lippi...) ma cha siamo proprio alla frutta, con un grosso buco tra la passata generazione di campioni (quella di Totti, Nesta e Del Piero) e quella attuale. Urge lavoro serio.

IL POLPO PAUL: 10
Le ha azzeccate tutte (TUTTE!) e perfino Ahmadinejad (uomo libero da ogni forma di superstizione e di fanatismo, votato alla sola Ragione) ha deriso il mondo occidentale perchè ascolta i vaticini del polpo. Sarà, ma tra i due quello che fa ridere non è l'animale.

URUGUAY: 9,5
Che bello, rivedere la nazione Padre del calcio tra i primi 4. Per un momento mi sono ricordato dei vari Ghiggia, Schiaffino e Miguez e li ho rivisti correre accanto a Cavani, Forlan e Suarez. L'uruguay deve essere fiero di questa magnifica squadra, per la prima volta in semifinale dopo quarant'anni.

SHAKIRA: 9,0
E' tutta estate che rompe le palle con questa stramaledetta Waka Waka. Si fa perdonare perchè la sera della finale, nel pieno dell'inverno australe, balla seminuda prima della finale. Applausi.

LARISSA RIQUELME: 8,0
Più che della Rojablanca io ricordo le epiche... dimensioni di questa donna. Anche qui piovono gli applausi, se non altro di ammirazione.

FRANCIA: 1
Ce ne voleva per far peggio dell'Italia, ma loro ce l'hanno fatta. Mitici.

DE JONG (Olanda): 6,0
Non avrà vinto il mondiale, ma un contratto per essere nel prossimo Street Fighter l'ha già in saccoccia.

CRISTIANO RONALDO: s.v.
Sena voto perchè in SudAfrica è passato totalmente inosservato (come troppe altre star del pallone), e senza voto perchè ormai è dappertutto, e la cosa inizia ad essere noiosa. Sposati la Sheik e datti un pò più al calcio e un pò meno a fare la star (che a quello ci pensa Balotelli)

DIEGO ARMANDO MARADONA: 9,5
L'icona trash di questo mondiale sia grazie alle sue uscite ("Pelè deve tornare al Museo" rimarrà negli annali) sia per il suo look da novello sposo. L'unico a prenderne 4 e tornare in patria festeggiato da migliaia di persone. Come lui non c'è nessuno.

GERMANIA: 8,0
Saranno pure bravi, ma non c'è un tedesco uno a pagarlo a momenti. Tra turchi, polacchi, brasiliani, ghanesi, italiani...e la cosa bella è che i giornali dicono sia quello il fattore del loro successo e che bisogna imitarli, anche per avere pace sociale, dimenticandosi che la comunità turca è tutt'oggi odiatissima in Germania e che l'altra grande nazionale europea "coloured", la Francia, la pace sociale tra autoctoni e immigrati non sa nemmeno cosa sia. Tant'è vero che ogni tanto scoppiano risse nelle banlieue che la rivolta di Via Sarpi a Milano al confronto è un party per dodicenni. Per la serie "Parlare perchè si ha la bocca anche quando si è giornalisti".

INGHILTERRA: 4,0
"Siamo da Mondiale" disse Fabio Capello all'esordio. Forse, ma non di calcio. E anche nella terra d'Albione, tra l'altro, s'avverte lo stesso problema italiano: pochi giovani pronti a rimpiazzare i prossimi pensionati come Terry, Gerrard, Lampard, Heskey...

Direi che può bastare, alla prossima!