sabato 22 maggio 2010

Catilina 2000


Fino a quando abuserai ancora della nostra pazienza,o Catilina? Per quanto tempo ancora codesto tuo furore ci befferà? A quale limite si spingerà la sfrenata tua audacia? Non ti dicono nulla il presidio notturno del Palatino,le scolte della città,il timore del popolo,il concorso di tutte le persone perbene,questa munitissima sede del Senato,le bocche ed i volti di questi? Non t’accorgi che i tuoi propositi sono noti,che la tua congiura viene pregiudicata dalla conoscenza che tutti questi ne hanno? Pensi forse che noi ignoriamo che cosa tu faccia nella prossima notte o in quella precedente,dove tu sia stato,chi tu abbia convocato,quali suggerimenti tu abbia raccolto?

Parole di Marco Tullio Cicerone, pronunciate nel 63 a.C. nel senato Romano dopo che la congiura con cui Catilina mirava a rovesciare la Repubblica venne svelata.

Parole che mai come in questi anni suonano attuali nell'Italia del Terzo Millennio.
Solo che di Ciceroni coraggiosi in giro se ne vedono pochi e quei pochi rimangono inascoltati, e il Catilina in questione ha le fattezze di un brianzolo di terza età.

Devo ammettere che non sono uno che si scalda, ma stiamo raggiungendo vette di antidemocrazia inaudite per l'occidente. Mi sto rendendo conto che il governo Berlusconi, forte delle elezioni del 2007 che gli hanno dato una solida maggioranza per di più senza un avveersario forte in Parlamento, sta effettivamente facendo il bello e il cattivo temp, promulgando leggi limitative delle liberta fondamentali aggirnado i dettami della Costituzione. Era già successo con il Decreto Romani, sta succedendo con la legge sulle intercettazioni. Le premesse delle leggi possono sembrare acettabili (soprattutto per quanto concerne il Decreto Romani), ma è tutto quanto segue alle premesse che non può esistere in un paese civile.

Che fare, quindi?
Personalmente ritengo che fare le proteste in piazza, le occupazioni, i ribelli ad ogni costo sia una cosa inutile e insensata, alla luce del fatto che, volenti o nolenti, le nostre/vostre proteste non serviranno a nulla.
L'unico modo per cambiare le cose, secondo me, sta nel sudare. Esatto, sudare.
Lavorare, studiare, informarsi nel modo più vario possibile, al fine di essere in grando in futuro di modificare il sistema dall'interno. E' un piano a lunga scadenza, ma è l'unica via percorribile se non si vuole (e non si deve) arrivare ad atti di violenza.

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