giovedì 16 settembre 2010

Muscle March


Il gioco dell'anno, del decennio, del secolo e del millennio. In che altro modo riassumere l'unicità e la demenza imperante di Muscle March? Una marcia di Muscoli esempio di quanto fuori stiano gli sviluppatori nipponici di Namco Bandai (casa famosa per altre stramberie come Katamari Damacy, Noby Noby Boy -secondo parte della critica, vera e propria allegoria sul fallo maschile- e The Munchables) e quanto sia leso io per giocarci sino al punto di apprezzarlo.

Porting per Nintendo Wii di un cabinato (cabinati che in Giappone vanno ancora alla grandissima, a differenza del resto del mondo) e scaricabile dal canale di digital delivering via WiiWare, Muscle March ci permette di prendere il controllo di un nerboruto culturista a nostra scelta tra gli otto disponibili e di inseguire una serie di nemici colpevoli di aver sottratto al nostro eroe il suo barattolone di sostanza dopanti. Non ci sono differenze ludiche tra un macho e l'altro, a cambiare è solo l'aspetto e la nazionalità dell'avatar. Si va da Tony lo statunitense all'iberico Pedroso, il latin lover del gruppo, passando per Brenda, la culturista-trans britannica e il curioso rappresentante della Norvegia: un orso polare di nome Rossi.

Lo scopo del gioco, come dicevo, è quello di inseguire un ladro di pasticche, ma non dovremo correre. La corsa attraverso i livelli, infatti, è automatica, al giocatore è richiesto solo di assumere determinate pose muovendo Wiimote e nunchuck al fine di passare nei varchi aperti dalla nostra lepre in alcuni muri. Sono cosciente del fatto che raccontato così sembra una stupidaggine, ma è così. Nel corso dei livelli sarà necessario passare indenni nei pertugi al fine di non perdere contatto dal fuggitivo. Quando saremo abbastanza vicini al ladro, infine, ci sarà richiesto di muovere forsennatamente i controller della bianca ammiraglia Nintendo, fino ad acchiappare maltolto e impostore, terminando il tutto con una bella ammucchiata di gruppo.

Il punto forte di Muscle March, comunque, non è da individuare nel gameplay, che pare sì divertente ma fin troppo elementare e lacunoso (le pose richieste sono solo quattro, e la risposta agli input non è sempre tempestiva) o nel comparto tecnico, a dire il vero desolantemente spoglio, bensì nella sua (delirante) personalità: Tra omaccioni in tanga che sculettano, balletti ambigui e un generale senso di omosessualità latente che si respira un pò dovunque, dal character design alle schermate dei menu, sino a giungere alla colonna sonora, che non mancherà di insediarsi nelle vostre sinapsi sino a non abbandonarvi mai più (consiglio di ascoltare su YouTube il brano "PaPaPa Love", per capire cosa intendo), non si può fare a meno di notare come gli sviluppatori si siano impegnati per rendere unico il gioco.

Nonostante i palesi difetti sia ludici che tecnici e una certa brevità imputabile ai limiti imposti dal servizio di download digitale di Nintendo, Muscle March, forte di un sistema di gioco immediato e capace di strappare più di una risata, ma soprattutto di uno stile tanto inguardabile quanto inimitabile, saprà catturare l'attenzione sia di giocatori occasionali che di players scafati in cerca di esperienze leggere da alternare a produzioni più blasonate.

In chiusura, il trailerdi lancio del gioco. Anch'esso inguardabile.



[7,0]

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