domenica 8 novembre 2009

Farsopoli




Chi leggeva il mio precedente blog (come adesso, pochi o nessuno quindi) sa cosa io pensi dello "scandalo" che ha travolto nell'estate del 2006 il calcio italiano, in particolare la Juventus.
Non sono un innocentista tout-court, ammetto il fatto che la Triade non abbia avuto comportamenti sempre corretti, ma è pur vero che ciò che veniva messo in atto dai dirigenti della Juventus era pratica seguita da tutte le squadre italiane, come dimostrano gli interrogatori emersi nell'indagine penale. Senza parlare poi delle altre decine di "piccolezze" (passaporti falsi, doping amministrativo, uso illegale del mezzo delle intercettazione telefoniche per spiare propri calciatori e sqadre avversarie, responsabili ai rapporti con gli arbitri non si sa come alle dipendenze di Clubs, cambio delle regole in corsa per fare vincere e non penalizzare una squadra, far giocare partite su campi impraticabili come quello di Perugia...) che, chissà com'è, nessuno se le è filate prima. E poi, alcuni di quegli stessi responsabili delle "piccolezze" sopraelencate hanno il coraggio di giustificare l'assegnazione di un trofeo non loro definendosi "onesti". Puah.

Comunque, la vicenda sta diventando paradossale. Dopo la sentenza-farsa che ha spedito in Serie B la sola Juventus e assegnato due scudetti all'Inter emessa dagli organi di giustizia (...) sportiva, Nelle aule del Tribunale di Napoli si stanno palesando una serie di dichiarazioni e di eventi al confine della Realtà. Siccome non sarei capace di spiegare in modo esauriente la cosa, mi affido a quanto riportato oggi in seconda pagina su "TuttoSport" nell'articolo "Calciopoli: quante contraddizioni!, articolo che posterò per intero.

Era uno degli uomini chiave del sorteggio arbitrale, di conseguenza lo è anche del processo di calciopoli che si sta svolgendo a Napoli: ma Manfredi Martino cade tante, troppe volte in contraddizione per fasre vera chiarezza su uno degli snodi fondamentali del processo. Nella sua testimonianza di venerdì ha fatto scalporela dichiarazione secondo la quale i designatori arbitrali di quel periodo, Bergamo e Pairetto, avevano chiesto al Martino, segretario del Can, di inserire in palline riconoscibili (per certe ammaccature) determinati bigliettini. Insomma, era quello il meccanismo con cui si poteva truccare il sorteggio. Una rivelazione che non aveva mai fatto prima, nonostante undici interrogatori. Come mai? "Forse l'ho detto ma i carabinieri non l'hanno mai verbalizzato". Una dichiarazione che ha lasciato perplessi molti, anche il Magistrato Teresa Casoria, stupita che un particolare così importante non sia mai stato menzionato nei precedenti interrogatori. Un impacciatissimo Martino non è riuscito a giustificarsi in modo convincente.

SENSAZIONI. Ma anche il famoso caso di Milan-Juventus del maggio 2005, che secondo Martino poteva essere una partita la cui designazione arbitrale era stata "pilotata", diventa terreno scivoloso per il teste. Dice Martino:" Il sorteggio per Milan-Juventus a sensazione era stato forse un caso di quelli particolari". Gli viene chiesto, anche dal Giudice Casoria:"Cosa vuol dire "a sensazione", su cosa si fonda questa "sensazione"?". E lui tentenna:"Non sono in grado di dire se qualcosa è avvenuto o no". Il Giudice lo incalza nuovamente:"Allora ci spieghi qual'è l'evento che le ha procurato la sensazione".

COLPO DI TOSSE. E qui salta fuori il famoso "colpo di tosse" di Bergamo che, in qualche modo, avrebbe condizionato quel sorteggio. Bisogna però fare un passo indietro: come avvenivano i sorteggi? C'era l'urna con le partite che venivano sorteggiate da Pairetto e poi quella con gli arbitri nella quale pescava un giornalista di volta in volta diverso. La prassi prevedeva che fosse sorteggiata prima la partita (da Pairetto) e poi l'arbitro (dal giornalista). Il trucco, secondo il Martino, stava nell'aspettare che il giornalista tirasse su la pallina, riconosciuta la quale (grazie alle ammaccature), Pairetto tirava su la pallina.

O TOSSE NERVOSA. Ma, chiamato a darne esempi pratici, il Martino non riesce a citarne. Tranne, appunto quel Milan-Juventus, nel sorteggio della quale, Pairetto diede un colpo di tosse che doveva essere una specie di segnale. Per chi? Non si capisce. Ma soprattutto non si capisce quando questo colpo di tosse risuonò nella stanza del sorteggio. Dice Martino:"Mi ricordo, non so se ci sono eventuali immagini...Mi ricordo che, secondo me, il designatore Bergamo nel momento in cui è uscita la partita Milan-Juventus, nel momento in cui il giornalista stava per estrarre la pallina per abbinare l'arbitro tossì". Prima o dopo l'estrazione della pallina da parte del giornalista? "Dopo". E quindi? che segnale sarebbe stato? E allora il Martino ipotizza un'altra strada:"Poteva anche essere una tosse nervosa. D'altronde, erano messi sotto accusa dai giornali in quel che non era un periodo facile". Ma insomma, quel sorteggio (che per la cronaca fu Collina il designato) fu truccato o no? Martino non aiuta a capirlo.


Di mio, direi che l'articolo si commenta da solo.

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