sabato 20 novembre 2010

Kill Bill Vol. 2



Gran parte di ciò che penso sul film lo si può rintracciare già nella recensione di Volume 1, tuttavia la seconda parte del film ha un'anima e una caratura molto differente: i ritmi si dilatano, la regia è meno dinamica, il wuxia lascia spazio allo spaghetti western.

Ritengo che Volume 2 sia uno dei migliori film (se non il migliore) di Quentin Tarantino, il giusto connubio tra azione e riflessione, tra lato umano e lato ferino.

Questa volta la Sposa (di cui si scoprirà anche il nome che -ironia della sorte- ha a che fare con la procreazione) se la vedrà con Elle Driver, Budd Gunn (interpretato da un grande Michael Madsen) e con il fratello Bill, la mente dietro al Massacro ai Due Pini, amante della Sposa e serbante un segreto che quasi riuscirà a smuovere il cuore della rabbiosa Black Mamba.

Come detto, questo film è un meraviglioso omaggio al crepuscolare mondo del Western così come inteso da Sergio Leone: l'azione si fa più ragionata -perfino il personaggio di Uma Thurman sembra essere profondamente mutato, seppur risolutissimo a farsi guistizia-, le sale da thè nipponiche lasciano posto all'arido deserto al confine tra Stati Uniti e Messico, le katane lasciano il posto al corpo a corpo o alle armi da fuoco. Nonostante ciò, non mancherà una ulteriore divagazione a oriente, con la presenza del monaco Shaolin Pai Mei.

Potrei dilungarmi nell'esaltare nuovamente i pregi del film, ma si tratta dei medesimi motivi per cui ho premiato Volume 1, quindi risparmio a me e agli sventurati lettori una stanca ripetizione e concludo dicendo che Volume 2 è una declinazione e un miglioramento di tutto ciò che si trova nella prima parte dell'epopea e qualcosa di più, prima tra tutte l'apparizione di Bill, interpretato da un grandissimo David Carradine, e la sequenza della vivisepoltura, intensissima ed emozionante.

Chiudo l'intervento con una delle scene più belle del film. Godetevela.



[10]

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