sabato 25 aprile 2009

I Gendarmi della Memoria

La storiella sulla morte del Duce la conosciamo tutti: Ci viene tramandato che fu trovato su un camion travestito da Nazista, riconosciuto dal partigiano Bill e fucilato, per poi essere esposto a Milano in Piazzale Loreto. Crudeltà ed efferatezza, certo, ma piuttosto "diretta e senza ulteriori umiliazioni", ci raccontano i gendarmi della memoria.
La verità è che la morte di Mussolini conserva ancora molte zone d'ombra, ma è interessante quest'estratto di un'intervista radiofonica ad un medico legale che, all'epoca poco più che ventenne, ebbe l'occasione di assistere all'autopsia dei cadaveri di Mussolini e della Petacci.

Giornalista: “Così Lei avrebbe assistito all’autopsia di Benito Mussolini e di Claretta Petacci?”
Medico legale: “Certamente, e posso affermare con certezza che la morte dei due non è avvenuta così… come l’hanno raccontata per tutti questi anni”…
Giornalista: ” No? Quindi Lei afferma che la morte non sarebbe avvenuta per fucilazione?”
Medico legale: “Non solo la morte non è avvenuta “principalmente” per fucilazione, ma anche il luogo dove sono stati giustiziati non è Piazzale Loreto! A Piazzale Loreto sono giunti cadaveri”…
Giornalista: “Che a Piazzale Loreto siano giunti cadaveri è ormai risaputo, ma la morte come sarebbe avvenuta?”
Medico legale: “Secondo alcuni testimoni attendibili, Mussolini e la Petacci furono sorpresi di notte dai partigiani in un casale nei pressi di Giulino di Mezzegra, più precisamente nella frazione di Bonzanigo, al casale De Maria. In seguito vennero picchiati, seviziati, malmenati, infine soffocati. Dopo la morte, e solo dopo la morte, furono inferti loro dei colpi di pistola”…
Giornalista: “Ma come si giunse a questa conclusione?”
Medico legale: "Premetto che Mussolini e la Petacci al momento del decesso erano nudi, in quanto le ferite provocate sulla pelle nuda sono ben diverse da quelle provocate su dei corpi con degli abiti, e questo lo può confermare qualunque medico legale. Poi, si aggiunse la vasta zona di ematoma alla base del collo di entrambi, La Petacci presentava ferite ano-vaginali; si pensò che le fu introdotto negli orifizi un bastone o un manico di scopa così violentemente da provocarle emorragie interne gravissime. All’interno della zona vaginale e anale, furono trovate tracce di liquido seminale, facendo presupporre che si trattò di uno stupro di gruppo. Il Duce, a sua volta, non fu risparmiato, infatti, prima che fosse ucciso, fu sottoposto a un vero e proprio supplizio in quanto anch’egli violentato e seviziato con l’ausilio di un bastone. Poi, presumibilmente quando era ancora vivo, fu coperto di urina”.
Giornalista: “Ma come mai è così sicuro di quello che dice?”
Medico legale: “Del fatto che erano nudi al momento del decesso non vi sono dubbi. Come le ho già detto, le ferite su un corpo nudo sono riconoscibili e poi i fori dei proiettili sui corpi non corrispondevano ai fori dei proiettili sui vestiti. Infine, anche perchè era risaputo il fatto che Mussolini avesse la gamba sinistra più corta dell’altra, ma negli stivali, al momento dell’esame autoptico, non c’era il rialzo di 2 cm che lui usava abitualmente… oltre al fatto che gli stivali non erano della sua misura. Riguardo alle cause di morte per soffocamento non ci sono dubbi: fu quella la causa, anche se furono determinanti le numerose emorragie interne causate dalle sevizie”.

Questo per dire che la storia che conosciamo non è del tutto conforme alla reatà dei fatti.
Quello della prima metà del XX secolo è un periodo della storia d'Italia molto manipolato e certamente lontano dalla realtà dei fatti.
Inoltre, dai due post di oggi, pare chiaro quale fosse il reale atteggiamento dei partigiani: prendersi onori a loro non tributabili e attuare un piano ideologico volto alla consegna dell'Italia ad un'altra dittatura, molto più sanguinaria del fascismo ma di cui si sa -o si vuol far conoscere per meglio dire- ancora poco.

Nessun commento:

Posta un commento