martedì 9 giugno 2009

The Change We Need (?)


Io sinceramente non capisco.
Me lo chiedo da un tre mesi buoni, ma non riesco a darmi una risposta.
Il quesito è: Com'è possibile che la pressochè totalità degli esseri umani guardi a Barack Obama come un messia, una via di mezzo tra l'eroe e la rock star, capace di traghettare il mondo in una nuova Era fatta di collaborazione, pace e sicurezza?

L'unica risposta decente ma non soddisfacente che ho trovato è la seguente: La gente è volubile. Verrebbe da dire stupida, dato che si è fatta ammaliare dalla storiella di Barack, il giovane Presidente, capo di una bella famiglia e incarnazione dell'"American Dream" che molti davano per estinto.

La politica, il più delle volte mio malgrado, non si fa con i dati e i fatti, ma con la retorica che, ci insegna Aristotele, è l'arte di convincere la gente non con la conoscenza ma con la persuasione. Secondo me è ciò che ha permesso in modo preponderante l'ascesa di Obama.

Partiamo da un dato di fatto: senza la sovraesposizione mediatica della sua persona su qualsiasi mezzo di comunicazione di massa (sovraesposizione, ricordiamolo, generata primariamente dal fatto che fosse un nero) Obama non sarebbe dove sta adesso. Un afroamericano candidato alla Casa Bianca.
Una bella trovata per il partito democratico statunitense che si è aggraziato le minoranze.
Una bella storia da raccontare ai Tg della sera per far nascere malsane idee al volgo, del tipo "In USA non c'è il razzismo e la discriminazione, nell'Italia neofascista -secondo questi rozzi politici delle ore 20.00- sì".
Condite il tutto con una assillante campagna pubblicitaria (addirittura gli americani si son visti Obama nei fumetti e nei videogiochi!), una vera e propria operazione di Marketing verrebbe da scrivere, costruite una immagine lodevole attorno al personaggio e promuovetelo anche al di fuori dei confini nazionali.
Una volta scrissi sul mio FaceBook quasi per scherzo che la prossima dittatura si sarebbe instaurata attraverso internet. Ora non voglio apparire paranoico, ma se diamo un'occhiata alla potenza pressochè infinta del medium e dell'importanza che ha avuto nella campagna elettorale di Obama, la cosa è veritiera, alla faccia di tutti quelli che si battono per una non regolamentazione della Rete.

Succedesse in Italia tutto ciò parleremmo di profe tecniche di regime, però è successo negli Stati Uniti, la Nazione più democratica del mondo.

Passiamo a quello che dovrebbe essere il punto focale di un mandato presidenziale: i fatti.
In politica interna, gli aiuti all'economia varati dal Presidente -che, a dirla tutta, stanno iniziando a produrre i loro frutti- non sono null'altro che lo stesso piano che qualunque uomo dotato di buonsenso e conoscenze economico-politiche avrebbe redatto.
In politica estera, Obama finora ha solamente parlato, fatti pari a Zero. Va al Cairo e parla di fratellanza al mondo musulmano, dimenticandosi quello che accade in Iran e in Pakistan, addirittura alleandosi in Afghanistan con i Talebani (!). Però rimane molto bravo a pubblicizzarsi, bisogna riconoscerglielo.
Chiuderà Guantanamo, certo, Bravo-Bravo. Ma dopo 9 anni in cui molto probabilmente i torturati avranno già detto tutto ciò che l'intelligence e il Governo americano volevano sapere e, soprattutto, smerciando i terroristi a una dozzina di stati alleati. Come se i boss mafiosi venissero incarcerati tra Francia, Giappone e Danimarca, per dire.

Comunque Obama rimane la Star, l'esempio, l'Illuminato, e chi prova a parlarne male o è razzista o è fascista. Similmente, chi spezza una lancia a favore del Governo Bush è automaticamente uno che non capisce nulla. Chi scrive e incolla queste etichette però, purtroppo per lui, il più delle volte parla per dare fiato alla bocca, dimenticando quale fosse il programme iniziale di George W. Bush e quanto il suo piano sia stato stravolto dal palesarsi della minaccia terroristica -che sempre quella gentaglia che ne capisce e appiccica etichette identifica come una cospirazione tutta americana, manco fossimo in X-Files
Io ho scritto quello che penso e che sono disposto a ritrattare qualora se ne verifichino le opportunità. Al momento, la situazione è così.

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