
Ci sono momenti, nella vita di tutti noi, più importanti di altri.
Frammenti di esistenza che ci toccano in modo profondo, increspando la nostra anima e il nostro io come farebbe un sasso gettato in uno stagno. Proprio come quel sasso, il significato e le conseguenze di quel fatto posso avere ripercussioni ingenti dal punto di vista psicologico e caratteriale, tanto da dover indurci a ricorrere all'aiuto di uno psicologo.
Questo a grosse linee è ciò che accade al protagonista di Silent Hill: Shattered Memories, remake del episodio che diede il "la" ad una delle saghe horror più belle e fortunate che il mondo dei videogiochi ricordi.
Beninteso, parlo di protagonista in senso astratto per due motivi: il primo è collegato agli sviluppi della trama, che peraltro è scritta magnificamente e che riserva un grandissimo e inaspettato colpo di scena nel finale, e il secondo è dettato dalla natura stessa del gioco...
Infatti, poco prima di iniziare l'avventura sulle rive del Lago Toluca, su schermo apparirà un messaggio tanto significativo quanto sibillino che reciterà: "Questo gioco giocherà con voi tanto quanto voi lo farete con lui". Che significa? Semplice, che a seconda delle vostre decisioni, delle vostre azioni e delle risposte che il gioco otterrà da voi a precise prove a cui vi sottoporrà uno dei migliori esponenti del cast, il dottor Michael Kaufmann (alcune anche di carattere scientifico, come le famigerate macchie di Rorschach) alcuni dettagli, alcuni elementi dei livelli e perfino alcuni personaggi cambieranno, in modo da inserire particolari che sappiano destare in voi maggiore paura e ansia. Oltretutto, le vostre risposte ai test andranno a delineare uno dei cinque finali possibili e un profilo psicologico che apparirà su schermo durante i titoli di coda, e i risultati, per dettaglio e precisione, potrebbero stupirvi.
Detto questo e senza dir nulla sulla trama, proseguiamo parlando del gameplay, croce e delizia di questo gioco. Prima di tutto, in questo gioco non si combatte, al massimo durante gli "incubi di ghiaccio" (le sequenze più concitate del gioco, in cui ci si trova a fuggire da dei mostri aberranti) attraverso il wiimote ci si limiterà a scrollarsi di dosso gli inseguitori o a disseminare ostali durante la corsa.
Il fulcro del sistema di gioco è da individuarsi nell'esplorazione, operata attraverso Wiimote -utilizzato a mò di torcia elettrica o cellulare- e la pressione di pochi tasti in caso di enigmi. Sistema a mio avviso ottimo: trovandosi senza armi, la pressione e l'ansia aumentano a dismisura, e il perenne buio che caratterizza la cittadina di Silent Hill non fa altro che aggiungere circospezione e paura nel giocatore.
Tecnicamente parlando, non si può certo gridare al miracolo: il gioco (oltre che per Wii, disponibile anche per PlayStation 2 e PSP) può vantare sicuramente un buon motore grafico ma nulla di eccezionale, soprattutto se raffrontato con quanto le due home consoles possono offrire visivamente.
Comunque quello grafico è un elemento di secondaria importanza davanti a un gioco definibile praticamente come un capolavoro sotto ogni altro punto di vista. Non ultimo, il comparto sonoro, caratterizzato da ottimi campionamenti e dalla straniante colonna sonora di Akira Yamaoka, alla sua ultima OST per la saga.
In ultimo, non si può dir altro che, dopo la delusione di Homecoming, con Shattered Memories l'epopea ludica di Silent Hill è tornata ai fasti di un tempo, oltretutto impreziosita da nuovi elementi (la "personalizzazione psicologica" in primis).
Questo viaggio nella psiche umana (perchè di questo sostanzialmente si tratta) come e più di Heavy Rain sa emozionare e immedesimare l'utente, portandolo all'interno dei suoi incubi peggiori e lasciandolo spiazzato dinanzi alla forza devastante delle sue trovate.
Capolavoro passato sotto silenzio, purtroppo.
[9,5]
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