
Fare il pompiere in un mondo in cui gli incendi, invece che essere domati, vengono appiccati. Questo è l'impiego di Guy Montag, protagonista di uno dei migliori romanzi distopici - fantascientifici che abbia mai letto. Il mondo e la trama del libro, scritto quasi mezzo secolo da Ray Bradbury, sono notissimi e apprezzati, conseguentemente non mi soffermerò a lungo su di essi, ma la cosa che più mi ha sorpreso è come Fahrenheit 451 sembri scritto nei (e per) i nostri tempi piuttosto che per le genti della seconda metà del XX secolo: Rapporti umani freddi e sempre più votati all'indifferenza, scarsità di interesse per la cultura, manipolazione dell'informazione, tecnologia invasiva e alienante, gioventù senza valori e allo sbaraglio. Se non ci si trovasse in una situazione post-bellica, potremmo immaginare come setting dell'Opera qualsiasi città del mondo occidentale.
Che si tratta di un libro d'altri tempi, però, ce lo ricorda lo stile e il lessico dell'autore che, per quanto chiaro e senza sbavature, ricalca perfettamente il linguaggio e lo stile della narrativa anni '50, molto asciutto, esplicativo ma a tratti "distaccato" dalla vicenda. Inoltre, si può anche leggere il libro in una chiava più "contemporanea" all'autore, poichè Fahreinheit 451 è da più parti indicato come una critica al maccartismo imperante nei primi anni della Guerra Fredda negli Statu Uniti, definita da Eleanor Roosevelt come "la più grande ondata di fascismo che abbia colpito gli USA". Il tutto ricordando il precendente storico della "Notte dei cristalli" del 1938.
Particolare che, comunque, non inficia la bellezza e la forza del messaggio del libro, che invita tutti noi a non dimenticare, ad assaporare la cultura contenuta nei libri e ad attingere informazioni da più fonti, ma soprattutto ci insegna a pensare da noi, senza essere condizionati dai media, ricordando che un ammasso di incolti e plagiati è più facile da comandare e ammaestrare rispetto a gente acculturata e pensante. Anche perchè, come disse Heinrich Heine, "Chi inizia col bruciare libri, finisce col bruciare uomini".
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