lunedì 1 novembre 2010

Uncharted: Drake's Fortune


In questa generazione di videogiochi, spesso definita "di transizione" e in cui nessuna delle macchine da gioco è riuscita ad imporsi in modo soverchiante sulla concorrenza come fece PlayStation 2 ai suoi tempi, sia sul lato vendite che su quello software, capita comunque di imbattersi in piacevoli sorprese e in (poche) novità capaci di calamitare su se stesse le aspettative e l'interesse della comunità degli appassionati. Tra esse, spicca senza dubbio il brand di Uncharted, di cui mi accingo a scrivere una opinione (in attesa di recensire il sequel, recensione che arriverà tra brevissimo, stay tuned!)

In questo gioco, sviluppato da Naughty Dog (la casa di Crash Bandicoot e Jak & Daxter), si impersonerà Nathan Drake, avventuriero nipote nientepopodimenochè di Sir Francis Drake, esploratore inglese del XVI secolo. Nate, in collaborazione con la telereporter Elena e il mentore Sullivan, dopo aver ritrovato il diario dell'illustre antenato, partirà per le foreste vergini sudamericane in cerca del tesoro di Eldorado. La cosa però non fila così liscia come si potrebbe pensare e subito dopo entra in scena una gang di pirati e contrabbandieri che ingaggia una faida con Drake, in una sorta di corsa verso il tesoro. Si evince sin da ora una trama capace di regalare azione e spettacolo in grandi dosi, con una ispirazione palesemente tratta dalle avventure cinematografiche di Indiana Jones.

Sul lato gameplay, Uncharted si dimostra un ibrido (riuscitissimo) tra un platform -da menzionare l'ottima gestione delle fasi di arrampicata, molto più impegnativa e appagante di quella vista in Assassin's Creed o nel più recente Enslaved: Odyssey To The West- e uno sparatutto in terza persona. A dar ulteriore varietà al canovaccio ludico si aggiungono alcuni eventi scriptati e qualche enigma, a dire il vero mai troppo complicati, e una forte componente esplorativa, specialmente nelle sezione ambientate nella giungla. C'è da dire che tutti gli elementi sono amalgamati alla perfezione e non annoioano mai, questo anche grazie all'ammirabile intelligenza Artificiale dei nemici, che saranno veri ossi duri per il giocatore, in virtù anche delle differenti strategie d'attacco di cui sono dotati.

Anche tecnicamente il gioco di Naughty Dog sa farsi valere: ci si trova dinanzi alla prima vera e propria dimostrazione della forza di cui dispone il Cell, il chiaccheratissimo engine di PlayStation 3. A pare un lieve tearing, il gioco sotto questo punto di vista è praticamente perfetto, e a distanza di quasi tre anni non sfigura dinanzi alle più recenti produzioni.

Sul lato artistico nulla da eccepire: le foreste, le rovine e gli altri ambienti di gioco sono tutti curati e affascinanti, con una palette cromatica sgargiante e molto varia. Le musiche, ottimamente orchestrate, si rifanno chiaramente allo stile degli action movies e sanno accompagnare perfettamente l'azione senza essere mai invasive.

Purtroppo però ci sono dei (grossi?) difetti che, in particolar modo col senno di poi, minano le solide basi del primo capitolo di Uncharted. Su tutte, un sensibile aumento della difficoltà nelle ultime ore di gioco (a tal proposito, il gioco può essere finito in una quindicina d'ore, ma in virtù di differenziati livelli di difficoltà e di un sacco di oggetti da trovare e collezionare, si è invogliati a farsi almeno un secondo giro) che provoca un forte senso di frustrazione, specialmente nei momenti in cui Nathan è accerchiato e risulta arduo oltremisura rispondere al fuoco nemico.
Che dire poi della caduta di stile della sceneggiatura che colpisce i capitoli finali del gioco, con l'entrata in scena di improbabili Zombie, che paiono (e sono) inseriti a forza per allungare un pò la brodaglia e dare una venatura horror a un gioco che non ne ha per nulla bisogno?
Personalmente poi aggiungerei tra i difetti l'uso del sixaxis, il famigerato sensore di movimento interno al joypad di PlayStation 3. Grazie a Dio lo si utilizza solo in rare occasioni (a differenza di Heavenly Sword, gioco che se recensissi incapperei in una denuncia per diffamazione da parte di Ninja Theory), ma ritengo si tratti di una aggiunta superflua e che spezza un po' l'azione, ma ci tengo a ribadire che è una impressione mia, sicuramente moltissimi altri giocatori non degnano di un pensiero la cosa.

Tutto sommato Uncharted è un ottimo prodotto, capace di divertire e in grado di settare nuovi standard tecnologici (poi battuti dal sequel e da God Of War 3) ma con qualche imperfezione stilistica e ludica. Lo paragonerei a una bottiglia di buon vino che, dopo aver deliziato il palato per ore, giunti all'ultimo bicchiere, lascia in bocca un retrogusto amaro.

[8,5]

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