lunedì 11 aprile 2011

Tra Le Nuvole


Detto fuori dai denti, Tra le Nuvole è uno dei film che ho maggiormente apprezzato degli ultimi mesi, e il perchè (anzi, i perchè) sono presto detti.

Primo e principale motivo tra tutti, il personaggio interpretato da George Clooney: Ryan Bingham è un tagliatore di teste che, negli anni recenti della grande crisi economico-finanziaria che ha colpito il mondo, gira gli Stati Uniti in business class per licenziare personale in esubero. Il punto di forza del personaggio sta nell'essere il perfetto anti-eroe che ha rigettato le sicurezze, le relazioni e le abitudini degli uomini "normali" per dedicare la sua vita al lavoro e al costante peregrinare nei cieli dello Stato, commentando con sarcasmo e cinismo la vita degli altri, e per gli altri si intendono coloro i quali, ad esempio, rinunciano a un'opportunità importante dal punto di vista professionale per non lasciare i legami con ciò che amano, siano essi la famiglia, una donna o un ambiente. Onestamente non ho potuto che apprezzare il punto di vista del protagonista (fatto che forse può spiegare molte cose della mia vita).

Peccato però che il mondo ideale creato dal protagonista sia destinato ad entrare in crisi, a causa di due donne: Natalie, una giovane laureata che mira ad informatizzare la procedura di licenziamento, evitando il contatto umano con i lavoratori, ed Alex, una fascinosa donna d'affari che pare condividere il medesimo stile di vita di Ryan. Il rapporto con le due donne porterà il protagonista a rivedere il suo concetto stesso di "vita", facendogli notare come la vera esistenza non sia la sua, ma quella degli uomini da lui guardati con snobismo, facendo nascere in lui un sentimento multiforme composto da tristezza per ciò che ha perduto, rassegnazione per il futuro e compassione per gli altri, sentimento che non aveva mai conosciuto prima.

A dare maggior pregio al film ci si mettono un'ottima regia di Jason Reitmann, che aveva già dato buona prova delle sue doti sia cinematografiche che nel tratteggiare personaggi sprezzanti e dotati di faccia tosta con Thank You For Smoking, una buona dose di ironia (anche nera) e una colonna sonora che incarna perfettamente la musica "da viaggio" che vede tra i protagonisti Iggy Pop.

L'unico neo, a mio personalissimo gusto, sta nel finale, che rovina in parte il fascino del personaggio protagonista e lascia un pò di amaro in bocca, come se quello del protagonista sia un continuo fuggire da una vita fatta di ansietà, amori e preoccupazioni. Comunque, un film da vedere.

[8,0]

1 commento:

  1. Ma sai che mi è capitato di vederlo per caso un paio di mesi fa? Davvero sorprendente, pareva la solita commedia scema. E invece!

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