sabato 26 novembre 2011

Crisi, Monti, Spread, Situazione Economica e via discorrendo


Dacchè mi interesso di attualità politica ed economica, non ricordo un momento tanto difficile per il nostro Paese.

Gli avvenimenti dei mesi scorsi (due manovre in un mese e mezzo, gli attacchi speculativi in Borsa, la schizzata verso l'alto del differenziale di rendimento tra BTP italiani e Bund tedeschi, le dimissioni del Presidente Berlusconi, la nomina di Mario Monti) hanno messo in luce uno stato di cose a tratti catastrofico -non per niente ieri Fitch parlava di recessione già in atto per l'Italia- per troppo tempo negati dall'esecutivo di Berlusconi.

Forse uno dei mali del Nostro Paese è stato il prolungarsi dell'agonia del Governo, che almeno dal dicembre 2010 non riusciva ad essere incisivo (non che nei decenni precedenti, per la maggior parte dominati dal partito del Cavaliere, l'azione di governo fosse formidabile) e nemmeno credibile agli investitori e alle istituzioni politiche ed economiche estere, dopo il Rubygate. Oltretutto, se pensiamo che il Governo Prodi (vituperatissimo dai media nazionali ai suoi tempi) riuscì a mantenere lo Spread a 38 punti base, lampante diviene la desolante politica messa in campo dal Governo.

Ora è il tempo di Mario Monti, un "pezzo grosso" con le mani in pasta nell'UE, nel Bilderberg, nel Trilateral e che viene visto come l'uomo delle banche, dei poteri forti, il commissario dell'UE mandato a risanare l'Italia.
Io tendo a considerarlo più un uomo chiamato al Governo per due motivi: Primariamente, è uno che ci sa fare, sa di economia e ha una grande caratura internazionale, e poi, proprio in virtù della sua caratura e dei ruoli di prestigio da lui ricoperti, era l'unico capace di dare garanzie ai mercati, anche se pare che ora la fiducia sia agli sgoccioli, in attesa di misure concrete.

Ecco, le misure. Già adesso che non ci sono la gente se le inventa e si scatena contro il Governo. Mi immagino quando ci saranno. Comunque, io sono dell'opinione che non c'è tanto da guardare il pelo nell'uovo e devono essere messe in campo tutte le misure necessarie per salvare il Paese. Ben vengano riforme sulle pensioni, ben venga la patrimoniale, ben venga l'IMU. Non siamo nelle condizioni di fare gli schizzinosi e dire "questo sì, questo no". L'unica cosa che richiedo come controproposta è una seria politica di riforme strutturali in grado di garantire un futuro migliore all'Italia e agli italiani.

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