martedì 1 novembre 2011

Spartacus: Gli Dei Dell'Arena


Sarò schietto e coinciso: questa serie è merda.

Merda dal punto di vista storico, visto che il setting romano è solo un pretesto per giustificare una serie di combattimenti all'arma bianca senza soluzione di continuità. Se non fosse per le tuniche, potrebbe essere scambiato anche per uno sceneggiato ambientato nella Papua Nuova Giunea. Con tutto quello che, in termini di scenografia e sceneggiatura, l'eta pre-imperiale romana poteva offrire, è quasi una bestemmia non usufruirne.

Merda dal punto di vista della sceneggiatura, perchè alla fine dei conti Spartacus è un mix di sesso (etero e saffico prevalentemente) e combattimenti condito da sangue quanto basta. Insomma, le stesse attività che piacevano all'umano primitivo e all'americano medio contemporaneo, giusto per far capire che ci siamo evoluti ma nemmeno poi tanto.

Merda dal punto di vista registico, in quanto tutti (e sottolineo TUTTI) in combattimenti tra i gladiatori della scuola di Batiato sono proposti al rallentatore nelle fasi più concitate. Vi ricorda qualcosa? Ah, sì, 300 di Zack Snyder! Tuttavia un conto è proporre di tanto in tanto la tecnica come fa il regista di Watchmen e Sucker Punch nell'adattamento del fumetto di Frank Miller, altro è proporlo ogni 6 minuti netti, dopo ulteriori sei minuti di sesso.

Merda dal punto di vista scenografico, la serie non doveva avere grossissimi budget (e quello non è necessariamente un male) ma si ha la costante sensazione di trovarsi costamentente su un set di cinema porno. Che poi, visto che alla fine la cosa più alllettante della serie sono le attrici (quasi tutte veramente bellissime), sarebbe meglio noleggiarsi un porno, almeno si evita di vedere omaccioni in mutante sudati che lottano tra loro.

Che poi, non mi spiego con che criterio siano stato scelti gli attori. Come diavolo è possibile anche solo ipotizzare che potessero esserci persone dai tratti palesemente sudamericani o orientali nella Roma del I secolo avanti Cristo?! L'unica spiegazione possibile è che, almeno per quanto concerne le donne, sia stato utilizzato il "metodo Brass", ossia una veloce analisi delle tette e del viso -nel senso, vediamo se sei carina- e una attenta ispezione del culo, che il regista veneziano esalta a "specchio dell'anima".

[3,0]

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