lunedì 2 gennaio 2012

Killzone 3


Veramente, io non capisco cosa ci trovi di tanto esaltante in videogiochi simili quella vagonata di gente che, all'uscita di ogni First Person Shooter intasa negozi e centri commerciali per accaparrarsi una copia di un gioco che, non fosse per i nemici e il fondale, sarebbe identico a decine di altri giochi (caso particolare Modern Warfare 3 che E' identico a Modern Warfare 2).

Idem dicasi per Killzone 3, che però ha un paio di pregi rispetto agli altri FPS che ho potuto provare (ebbene sì, ogni tanto ci gioco anche io ma il gioco dei Guerrilla è il mio secondo sparatutto comprato in questa generazione di macchine da gioco), ovvero rende ottimamente il senso di pesantezza delle armi. Si ha come l'impressione che ogni arma influisca diversamente sul personaggio, rallentandolo, rendendolo più preciso, facendogli subìre un rinculo maggiore e via discorrendo. L'altro pregio è rintracciabile in una buonissima Intelligenza Artificiale nemica, sopra la media rispetto alle altre produzioni che ho provato.

Per il resto, però, solito schifo diversa data: una campagna single player che si finisce in un paio di pomeriggi, livelli che sono immensi corridoi con nemici sparsi, tanto casino e sezioni degne di un film di Michael Bay, una buona dose di parolacce e una grafica ben pompata messa lì apposta per addolcire l'occhio sperando di nascondere le deficienze e le meccaniche ultra-abusate di un genere, quello degli sparatutto in soggettiva, che ormai non ha più nulla da dire. Certo si potrebbe argomentare dicendo che viene anche offerta una buona sezione online, ma anche lì le solite cose già viste identiche in una ventina di titoli negli ultimi anni.

Ma la più grossa mancanza di Killzone 3 (e degli altri suoi colleghi a dire il vero) è la mancanza di un vero "senso di guerra", ovvero non si ha mai l'impressione di trovarsi per davvero su un campo di battaglia, ma al massimo su un set cinematografico. Poca cooperazione con i compagni in primis.

Insomma, non un brutto gioco, anzi gli appassionati di questo genere si divertiranno tantissimo e pure io per le prime due ore mi sono fatto trasportare, ma tutto sa di già visto, tutto prima o poi viene a noia. Se non fosse per il setting fantascientifico-retrò (impossibile non vedere somiglianze tra gli Helghast e i nazisti o tra i loro capi e i dittatori della Seconda Guerra Mondiale, Mussolini e Stalin in testa) l'avrei confuso con Battlefield. E con Call Of Duty. E con Dead Island. Ah no, lì ci sono gli zombies.

[6,5]

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