
Dopo The Wrestler, Darren Aronofsky si è guadagnato la mia stima incondizionata.
Stima incondizionata che viene da me confermata dopo la visione de Il Cigno Nero.
A mio avviso questo film è un po' il "lato oscuro" proprio di The Wrester: là Randy The Ram cercava di rimettere in sesto un'esistenza ormai squallida e senza sostegno affettivo gettando i panni del lottatore-showman per rivelarsi come uomo debole e sofferente, qui invece Nina, ballerina classica introversa e mite, vede tutta la sua pacifica vita dissolversi sotto il peso dello stress e della volontà di raggiungere la perfezione nell'intepretazione di un ruolo che non le appartiene, ma che finirà per fagocitarla.
Il tema portante del film è il doppio, chiaramente espresso dal Cigno Bianco e dal Cigno Nero protagonisti de Il Lago Dei Cigni di Piotr Tchaikovsky. E si può dire che la protagonista fa quasi volontariamente morire la sua anima di Cigno Bianco (puro, candido, casto e gentile) per divenire il cigno Nero (aggressivo, rabbioso e violento). Processo che, prima ancora che scenico e fisico, è psicologico e caratteriale, con la protagonista che inizia col rigettare le cure a tratti ipocrite della madre, passando poi al lasciarsi andare ai piaceri della carne per poi finire con l'autolesionismo e i deliri. In tutto ciò l'eros ha un ruolo importantissimo, se è vero come è vero che il crollo interiore della ragazza ha inizio quando il direttore artistico le chiede di masturbarsi, al fine di assumere maggior disinvoltura, e finisce con la scena del rapporto orale tra Lei e Lily, che rappresenta tutto ciò che, in termini di erotismo e fascino, Nina non riesce ad essere.
Al di là delle elucubrazioni che si possono costruire su questo thriller psicologico, c'è da sottolineare anche quanto di buono sia stato fatto in sede di recitazione da parte del cast (interpretazione pressochè perfetta della Portman, ma ottime anche le prove di Vincent Cassell e Mila Kunis) e non si può non elogiare il mix tra senso di "sofisticato" proprio del mondo della danza che permea l'atmosfera e momenti a tratti inquietanti, carichi di tensione e di forte carica ansiogena.
A mio avviso Il Cigno Nero non è un film per tutti e non è un film che si può apprezzare pienamente dopo una sola visione. E' comunque considerabile un film ottimo sia dal punto di vista dei contenuti che della resa a schermo, tuttavia leggermente inferiore a The Wrestler.
[8,5]
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