
Bud White, Jack Vincennes ed Ed Exley sono uomini molto differenti tra loro, accomunati dal fatto di far tutti parte della polizia di Los Angeles. Accomuntati anche da fatto di avere un passato non proprio limpido alle spalle e di avere dei modus operandi nello svolgimento delle funzioni di polizia non proprio tipiche di uno Stato garantista.
I loro destini si incroceranno per risolvere una serie di casi a prima vista distanti tra loro, ma che con il passar delle indagini e degli anni appariranno come parte di una grande macchinazione volta a proteggere l'onore e la rispettabilità di persone che, nella L.A. di fine anni '40, dovrebbero apparire come intoccabili.
L.A. Confidential (romanzo da cui è stato tratto anche l'omonimo film con Kim Basinger, Russell Crowe e Kevin Spacey) è un'opera forte, rude e schietta, diretta come un pugno nello stomaco. Gli ingredienti principali di quello che può essere visto come uno spaccato della società upper-class anni '40 non sono l'eroismo o l'amore per il rispetto della legge, ma tutte quelle malsane brutture che una società sciovinista e bigotta come quella dell'epoca non poteva nemmeno sentir nominare, come la pornografia, la prevaricazione, la corruzione, l'abuso di droga, la prostituzione.
Romanzo oltremodo ammaliante e capace di far perdere il sonno (letteralmente) al fruitore, trova i suoi limiti (forse) nell'essere fin troppo classico. Come altre opere dello Scrittore losangelino (La Dalia Nera è il primo esempio che mi sovviene), non c'è nulla di veramente nuovo o innovativo: ci si limita a fare (benissimo) il compitino.
Ma, sebbene non ci sia nulla di più buono della minestra riscaldata del giorno prima, anche quella alla lunga risulta stancante.
[8,0]
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