sabato 4 febbraio 2012

Midnight In Paris


Commedia piacevolissima, sicuramente uno dei migliori film di Woody Allen, che fa della capitale transalpina il cuore pulsante di una storia surreale e di gusto incentrata sulle dinamiche di coppia tra Gilles, scrittore nostalgico e amante della Ville Lumière, e Ines, sua promessa sposa gretta e materialista.

Da sempre affascinato dalla città sulle rive della Senna, il protagonista scopre che allo scoccare della mezzanotte il mondo di oggi si tange col periodo d'oro di Parigi, quegli anni '20 del secolo scorso in cui la città francese era ritrovo di tantissimi degli artisti e degli intellettuali che hanno segnato il Secolo Breve, da Modigliani a Picasso, da Hemingway a Scott Fitzgerald. E proprio questo paradosso temporale permette a Gilles, impersonato da un Owen Wilson insolitamente ispirato e lontano dai ruoli con cui si è guadagnato fama tra il pubblico mondiale, di conoscere ed avere a che fare con alcuni dei suoi idoli e di intrecciare una storia con una donna degli anni '20, Adriana, interpretata da una meravigliosa Marion Cotillard.

Cone in tutte le buone commedie di Woody Allen, a farla da padrone è l'intelligenza e l'arguzia delle battute, capaci di far ridere senza mai essere banali o volgari. Bellissimi i siparietti, ad esempio, tra il protagonista e i patriottici genitori della futura moglie, o i logorroici monologhi di Paul, intellettuale inglese onnisaccente che ha le sembianze di Martin Sheen, nuova star del cinema anglosassone, così come le versioni, sicuramente romanzate e sorprendenti, di persone come Salvador Dalì (con un Adrien Brody in stato di grazia a rendere su schermo le assurde visioni del baffuto pittore catalano) o dello stesso Ernst Hemingway.

Devo dire che mi ero avvicinato con sospetto a questo film, soprattutto perchè temevo che il film si rivelasse una sorta di reclame per Parigi. E così in parte è stato, con una lunga sequenza iniziale che serve solo a mostrare le tante bellezze della Città. Subito dopo però esce la storia, che come detto è ben scritta (nel senso che pur non trattando un tema originalissimo, riesce comunque a non sapere di "già visto"), coinvolgente e divertente.

Insomma, missione compiuta per il regista newyorkese, atteso al bis nell'accoppiata "Film/Città" con Be Bop Decameron, girato a Roma, forse in ossequio al vecchio adagio secondo cui "Solo Roma è all'altezza di Parigi, solo Parigi è all'altezza di Roma".

[9,0]

Nessun commento:

Posta un commento