
Per tornare a scrivere sul blog scelgo il cinema e per inciso un film di fantascienza, nonostante l'ambientazione sia contemporanea. Splice, origine canadese, è stato diretto da Vincenzo Natali e annovera tra gli interpreti Adrien Brody. Produce Guillhermo del Toro.
Di primo acchitto, Splice sembra il classico film fatto giusto perchè il produttore aveva un po' di soldi da impegnare e non gli andava di inserirli in dichiarazione dei redditi, invece la pellicola ha un suo senso.
Splice racconta di due scienziati (un uomo e una donna tra loro fidanzati) i quali, al lavoro su alcuni esperimenti volti a creare una particolare proteina necessaria in campo farmaceutico, quasi per errore riescono a dar vita a una chimera, un essere in parte umano e in parte fiera. Invece di sopprimere il mostro, la donna, colta da un istinto quasi materno, riesce a far sì che possano seguire la crescita della chimera.
Trattata come una qualsiasi bambina umana, sembra che Dren (questo il nome dell'abominio) sia buona e gentile, affettuosa nei confronti di quelli che lei considera come "Genitori". Tutto cambia però con l'arrivo della pubertà e dell'età adulta, quando Dren seduce il "padre" e si rivolta nei confronti della "madre", la quale riproietta sul mostro le sue frustrazioni, frutto di un passato tumultuoso, specie dal punto di vista famigliare.
Ciò che mi è piaciuto di Splice è proprio il suo focalizzarsi sul legame tra i tre esseri, facendo pian piano scemare l'aspetto "scientifico" della vita della chimera. Bello anche il cambio di sentimenti che si palesa nel mostro man mano che si rende conto della sua componente sessuale. Unica pecca è forse un finale eccessivamente spinto (e alquanto inquietante).
Nonostante ciò, ritengo che Splice sia un film consigliabile, non certo un capolavoro o una pietra miliare, ma un buon film ricco di spunti, purtroppo sviluppati solo a metà.
[7,0]
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