mercoledì 22 aprile 2009

Shooting Silvio


Ho visto questo film martedì scorso, dopo averlo registrato su MySky. Come saprete, ora questa pellicola è al centro di una vivace diatriba che vede coinvolti PDL (che ha chiesto a Sky di non replicare sui suoi canali Shooting Silvio in quanto è considerato dalla maggioranza un'opera che incita alla violenza), PD (che -una volta tanto- giustamente insorge) e SKY (che ha seguito i "consigli" della compagine di Governo e ha cancellato tutte le repliche future).
Sinceramente, al sottoscritto interessa marginalmente la polemica, e sul tale argomento mi limiterò a dire che in via generale è uno sbaglio censurare un film, soprattutto nel caso di questo film, alla luce sia delle ridotte platee a cui si rivolge (Sky ha 5 milioni di abbonati, e al botteghino per forza di cose non ha fatto sfracelli) sia della tanto osannata "libertà di parola ed espressione", sebbene la tematica non sia delle più comuni.
Comunque, volevo parlarvi del film dal mio punto di vista, ed è quello che farò.
Uscita nel 2006 (stesso anno dell'altrettanto controverso Il Caimano di Nanni Moretti), l'opera del regista Berardo Carboni è incentrata sulla figura del giovane Kurtz (nome volutamente ispirato al personaggio reso famoso da Marlon Brando in Apocalypse Now), ragazzo anticonformista e cresciuto senza una famiglia che coltiva il sogno di diventare scrittore. Dopo un primo libro autoprodotto e dai risultati non proprio esaltanti, Kurtz decide di radunare degli amici (per la precisione 100) convincendoli a scrivere un "libro corale" intitolato, per l'appunto, Shooting Silvio, un'opera avente come scopo quello di redigere per iscritto cento modi diversi per eliminare ("in tutti i sensi possibili", come si affretta a precisare il protagonista) Silvio Berlusconi, identificato come causa ed emblema di tutti i problemi che affliggono l'Italia e la sua società. Il tentativo di Kurtz però non convince, e allora il giovane decide di percorrere in solitaria l'obiettivo: prima tenta di scriverlo da solo quel libro, ma, giunto ad un punto morto, elabora che continuare a parlare di Berlusconi non possa fare altro che fortificarne la notorietà e il potere, e che quindi è necessaria una soluzione estrema: assassinare il Premier.
La trama, per quanto possa offrire interessanti spunti di riflessione o di feroce critica, a mio avviso non viene sfruttata a dovere: nonostante l'apparizione di Marco Travaglio, l'arringa contro Berlusconi si risolve nei classici stereotipi a cui da tempo le nostre orecchie sono abituate, come l'equazione "Berlusconi=Mussolini", il potere mediatico che si traduce nei deliranti monologhi di
Emilio Fede, nei vecchi spot che venivano trasmessi dalle reti Fininvest e nel famoso "Editto Bulgaro" con cui si allontanarono dalla Rai i vari Luttazzi, Santoro e Biagi, i veri o presunti sotterfugi seguiti da Berlusconi nella sua carriera di imprenditore e politico poi. Null'altro. Nulla di nuovo sul fronte Occidentale. Tesi a volte condivisibili, altre meno.
Molto bello invece lo stile visivo, quasi sempre caratterizzato dall'uso del bianco e nero (per capirne l'uso è importante una delle prime battute del film) tranne che per il finale e dei dettagli durante tutto il film, come il colore del pesce di Kurtz e le immagini notturne delle strade di Roma. A mio avviso, l'aspetto più curato e meglio riuscito del film. Nella norma il sonoro.
Il cast è composto per la quasi totalità da giovani ed esordienti -ma non per questo di basso livello- con alcune chicche come il cameo già menzionato di Travaglio e la presenza di Alessandro Haber.
Per essere una produzione indipendente (ergo con pochi fondi) è tutt'altro che un brutto film, ma esso cade proprio laddove cercava la sua raison d'etre: il lavoro attorno alla figura di Berlusconi. Data l'importanza che essa riveste nella sceneggiatura, sarebbe stato lecito aspettarsi più indagine, più denuncia. Invece nulla, qualche accenno e qualche luogo comune.
Oserei dire che fa quello che non voleva si facesse: fare pubblicità a Silvio (illuminante è in tal caso il dialogo finale tra un Berlusconi sequestrato e mascherato e il giovane Kurtz).


[6,5]

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