giovedì 13 agosto 2009

Man Son Hatar Kvinnor


Henrik Vanger, Ex leader industriale che da 39 anni vive ossessionato dalla scomparsa della Nipote.
Mikael Blomkvist, Un giornalista accusato di diffamazione a mezzo stampa di un potentissimo uomo d'affari emergente.
Lisbeth Salander, Una detective disadattata dalle incredibili capacità.
Questi sono i tre protagonisti di uno dei casi editoriali dell'anno, "Uomini che Odiano le Donne", thriller d'esordio datato 2005 del defunto giornalista svedese Stieg Larsson, trasposto in film quest'anno dopo l'incredibile successo postumo di questo libro e dei due seguiti che vanno a comporre la Trilogia di "Millennium".

Riassumere in un post un'opera di caratura assoluta come quella di Larsson non è semplice, ma cercherò di procedere con ordine.
Come si è intuito, tre sono i personaggi principali e tre sono le storie che l'Autore ci racconta. Tre storie inizialmente separate, ma che andranno ad intrecciarsi al fine di scoprire la verità su Harriet Vanger, nipote del canuto Henrik scomparsa a Hedesby nel 1966, su cui Mikael prima e Lisbeth poi indagheranno fino a giungere alla tremenda (è proprio il caso di sottolinearlo) verità, che andrà a scoprire particolari raccapriccianti e impensabili -agli occhi del lettore- riguardo ad alcuni dei membri della famiglia Vanger, che già di per sè presenta molti personaggi alquanto ambigui e melliflui. Sull'intreccio non dirò altro: sintetizzare le vicende di questo libro in modo più dettagliato significherebbe fare un torto al Romanzo, in parte perchè si toglie piacere alla lettura, in parte perchè si fa un dispetto allo Scrittore che, sebbene si sia cimentato in un genere piuttosto abusato e il più delle volte poco originale come il poliziesco, se ne è uscito con un impianto narrativo che ha pochi eguali, forse addirittura superiore al folgorante esordio di Giorgio Faletti "Io Uccido".

Stilisticamente, il libro rasenta la perfezione: Larsson dimostra di conoscere bene il genere, dettando bene modi e tempi delle azioni dei protagonisti e dello svelamento di particolari inizialmente irrilevanti della trama. Sotto questo punto di vista, vanno tessute lodi al ritmo che caratterizza il libro: dopo un inizio piuttosto "didattico" e convenzionale, L'opera prende letteralmente il volo, proponendo indizi, fasi d'indagine e avvenimenti a gran velocità, senza però far "perdere il filo" al lettore o appesantirlo con una mole eccessiva di dati e, soprattutto, senza rischiare di annoiare. Anzi, avviene il contrario: Questo libro si leggerebbe all'infinito, anche per ore di seguito.
Altro punto a favore dello Stile è da individuare nella preparazione di Larsson che, da buon giornalista quale era, documenta sempre in modo chiaro e con dovizia di particolari sia le azioni di Mikael e Lisbeth che le attività economiche-politiche che stanno alla base dell'incriminazione e della successiva rivincita di Blomkvist.
Per quanto concerne "lo Stile" vero e proprio, ossia la scrittura dell'Autore, si può solo dire che si tratta di uno stile molto semplice e scorrevole, sebbene molto curato e lessicalmente ampio.

Ottimi anche i personaggi: personalmente il personaggio che ho gradito di più è stato "Kalle" Blomkvist, sia per il modus operandi che lo contraddistingue, sia per il carattere che l'Autore ha infuso il lui. In via generale, però, le lodi della critica si sono versate con maggior copiosità su Lisbeth Salander che, a onor del vero, oltre ad essere un personaggio poco convenzionale al di là dello stereotipo della "Bella & Intelligente" che spesso si incontra nei Thriller, presenta una biografia e una caratterizzazione molto profonda e originale. Inoltre, non mancherà di stupire i lettori il personaggio che si rivelerà, come direbbe Lisbeth, "Il porco sadico schifoso che odia le donne".

Mentre mi diletto nella lettura del secondo episodio della Saga, intitolato "La Ragazza che Giocava col Fuoco" , non posso far altro che consigliare caldamente la lettura del Romanzo.
Dopotutto, se è riuscito a conquistare un lettore come me, poco avvezzo al poliziesco -genere che negli ultimi anni sta vedendo un'incredibile mole di produzione -, non potrà far altro che esaltare tutti i fan del genere. E non solo per questioni di moda letteraria.

[8,5]

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