venerdì 16 ottobre 2009

Le Situazioni di Lui e Lei


Mi sono avvicinato a quest'anime essenzialmente per due motivi, uno collegato in via subordinata all'altro: il principale è che è frutto dello Studio Gainax, autore di anime leggendari come i già citati (in altri post) Il Mistero della Pietra Azzurra e Neon Genesis Evangelion; il motivo secondario è che a curare la regia originale (oltre che l'adattamento dal Manga) è stato Hideaki Anno (almeno fino all'Act 18, momento in cui il Regista abbandonerà il progetto dopo screzi con l'autrice del manga Masami Tsuda. Dall'episodio seguente, nonostante il suo nome continui ad apparire nella sigla d'apertura e chiusura sotto la dicitura "Regia", ad occuparsi di quest'aspetto è stato Kazuya Tsurumaki).In effetti il tocco di Anno si vede, sia nell'introspezione psicologica dei due protagonisti (con continui riferimenti alla tematica cara ad Anno della "maschera", necessaria per avere successo e rispettare le convenzioni sociali) che nelle scelte prettamente "artistiche" della regia (lunghi fermoimmagine, frequente riproposizione di particolari scene...). Un effetto che spesso traspare nella visione delle puntate è il ricorso ricorrente a scene in bianco e nero, scritte ed onomatopee utilizzate forse proprio per ricordare e omaggiare l'origine su carta di "Lui & Lei". Inoltre è da sottolineare l'inusuale poesia di alcune sequenze, come quelle del sotto-episodio "Sotto I Ciliegi In Piena Fioritura" e nel momento in cui i due protagonisti hanno un rapporto sessuale.

La Trama è presto detta: Nel pieno della recessione economica giapponese degli anni '90 (crisi purtroppo ancora persistente in Giappone) due ragazzi-modello frequentanti la scuola superiore della Prefettura di Kanagawa, il borghese Soichiro Arima, campione di Kendo, ottimo studente e con un'infanzia turbolenta, e Yukino Miyazawa, ragazza di bassa estrazione sociale ma dotata di una grande ambizione e un forte spirito competitivo, da perfetti sconosciuti e all'occorrenza nemici diventano prima collaboratori, poi amici e finalmente fidanzati.
Ovviamente, come se si trattasse di un Promessi Sposi in salsa pop, il loro amore verrà intralciato da diversi ostacoli: I professori, che notano un calo di rendimento nello studio di entrambi, il Latin Lover Hideaki Asaba, la pragmatica Maho Izawa e l'irrazionale Tsubasa Shibahime, che cercheranno di dividere i due non riuscendoci e, anzi, divenendone amici.
Molto scontata ma ben congeniata l'idea di raccontare la storia d'amore adolescenziale mantenendo sullo sfondo l'immagine del moderno Giappone, visto (d)al suo interno come un colosso in decadimento, in cui il tenore di vita si sta drasticamente abbassando e la criminalità, specialmente giovanile, si macchia di crimini sempre più efferati. Scelta che pare attuata quasi a contrapporre la felicità individuale alla depressione nazionale.
Il plot principale poi viene sporadicamente abbandonato per dedicare una puntata o parte di essa alle vicissitudini dei co-protagonisti e dei genitori di Yukino, vera e propria primadonna della storia.

Personalmente credo che i punti più alti della serie si debbano individuare nella parte di anime diretta da Anno (come già ribadito, fortemente psicanalizzatrice)e nella terz'ultima puntata, montata in modo molto inconsueto ma contenente una bella riflessione sul ruolo del sentimento amoroso nella vita umana. Uno dei momenti meno riusciti è rappresentato, secondo me, dall'ultimo episodio, in cui, nonostante qualche chicca (come il "meta-anime" tra Asaba e Rika) veramente troppi eventi vengono condensati in pochissimi minuti (il rinascere in Arima dei sentimenti malvagi e devianti che aveva cercato di assopire dentro di sè, l'amore di Tonami per la sua ex aguzzina, la recita teatrale solo annunciata e mai mostrata, lo scarso approfondimento della figura di Maho, solo per citare le lacune più vistose) e il canovaccio viene interrotto sul più bello con un laconico "A Tutti loro, auguriamo la più grande Felicità".

Artisticamente si tratta di un anime veramente valido, sia nella accezione classica del disegno che negli escamotage usati perlopiù nelle ultime puntate (uso di riprese di attori in carne ed ossa, uso di disegni inanimati, uso del collage); conoscendo le passate esperienze di Gainax (leggasi Evangelion) , mi viene da pensare che siano stati usate queste tecniche più "convenienti" a causa dei problemi finanziari a cui spesso lo Studio deve far fronte. Nulla che però tolga fascino e stile all'anime. Da segnalare, inoltre, molte citazioni ad altre opere sia dello studio Gainax (piuttosto palesi quelle rivolte a Neon Genesis Evangelion) che ad altri mostri sacri dell'industria dell'anime, come il Totoro di Hayao Miyazaki.

Come concludere questo intervento?
Sinceramente, non lo so nemmeno io.

Personalmente ho trovato alcune parti dell'anima piuttosto inutili o eccessivamente romanzate; inoltre la "tranciatura" del plot, lasciato eccessivamente incompiuto (si poteva ammettere una lacunosità finale generata dal fatto che l'anime termini praticamente al 7 Tankobon su 21, ma così com'è sembra davvero un prodotto chiuso in fretta e furia) mi ha lasciato abbastanza insoddisfatto.
Comunque, Kare Kano è un anime che sa farsi voler bene, sa divertire e invogliare alla visione. Dovessi dargli un voto, mi esprimerei con un 7,5.

Chiudo la scrittura con la bellissima sigla d'apertura dell'anime, "Angel's Promise".



[7,5]

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