
All'indomani del termine della fase a gironi della Champions League, questa è la dimensione europea della Juventus. Dopo una pessima partita persa malamente contro il Bayern Monaco, la Juve si trova retrocessa nella coppa dei poveri.
Certo è in buona compagnia, visto che ci hanno seguito i campioni di Germania del Wolfsburg, il Liverpool, l'Atletico Madrid, e si aggiunge a squadre di blasone come Valencia e Roma, ma è innegabile che l'amarezza sia tantissima: dopo una campagna acquisti faraonica (e che io considero sbagliata solo per l'acquisto di Fabio Grosso), i bianconeri non sono ancora diventati squadra e non hanno ancora una compiuta identità di gioco. Tutto ciò si è palesato martedì sera contro i bavaresi, dopo l'illudente vittoria contro l'Inter di sabato in campionato.
La domanda da porsi, e che anche io come tifoso mi pongo, è: Com'è Possibile?
Certamente non bastano molti soldi spesi a fare una grande squadra. Però è innegabile che, dopo un paio di bidonate, quest'anno sono stati acquistati giocatori di livello internazionale, che però non riescono ad esprimersi come dovrebbero. A ciò, si aggiunga che molti dei "vecchi", come Amauri, sembrano la copia sbiadita del giocatori della passata stagione. I tempi della (pur contestata) gestione Ranieri ora appaiono come un'Arcadia irraggiungibile.
Personalmente non me la sento di criticare troppo la dirigenza, se non per la scelleratezza di affidare una squadra come la Juventus (con tutte le pressioni e le responsabilità che questo comporta) a un novizio della panchina come Ciro Ferrara.
Nella speranza di emulare l'Operazione-Guardiola, la società ha pensato di affidarsi a un uomo legato ad essa, oltretutto a basso costo. Il problema è che Ferrara non si è dimostrato all'altezza delle aspettative: dopo un ciclo iniziale di buone prestazioni, la Juve è andata calando sempre più nella mediocrità (come dimostra l'andamento in campionato, almeno per quanto concerne la media punti conquistati negli ultimi turni), in balìa della stessa confusione che caratterizza il progetto tattico: moduli che cambiano in ogni partita, giocatori fuori ruolo, assenza della benchè minima volontà di lottare. Il fallimento della squadra si esprime come fallimento dell'allenatore.
A questo punto, le strade percorribili sono tre: Ferrara si accorge di essere inadatto al ruolo e si dimette; la Società si accorge di aver toppato e lo esonera; oppure ci si prepara a vivere una stagione incolore, con poche partite di livello immerse in un marasma di prestazioni al limite della accettabilità.
Temo fortemente che verrà intrapresa l'ultima opzione.
Comunque, nonostante tutto, nonostante la retrocessione in Europa League, nonostante il pessimo gioco, nonostante la possibilità di dimenticare l'ebbro sapore della Vittoria per troppo tempo, Io, cara Juve, ti amerò lo stesso. Ti amerò per tutto quanto hai fatto in passato,per le partite memorabili, per i campioni che indossarono e indossano la tua maglia, per le emozioni che mi hai trasmesso e per aver contribuito a far di me ciò che sono. Grazie di cuore, Vecchia Signora.
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