
Prima di tutto, devo ammettere di trovarmi un pò a disagio nello scrivere questa opinione. Ciò perchè il libro è veramente bellissimo, anzitutto, e poi perchè temo di non esserne in grado, ma ci proverò comunque.
"Sostiene Pereira" (parole che aprono e chiudono ogni capitolo e che vengono ossessivamente ripetute durante tutto il libro, come se a parlare fosse un uomo di Legge che si fa portavoce del protagonista) racconta le vicissitudini personali del dottor Pereira, giornalista di un piccolo quotidiano di Lisbona, nei giorni dell'Agosto 1938, nel pieno della Guerra Civile spagnola e dell'ascesa del Regime dittatoriale salazarista in Portogallo.
Pereira (di lui sappiamo solo il cognome e il titolo di studio) è dipinto come un uomo estremamente abitudinario, infelice, vedovo e schivo, che fa di tutto per non immischiarsi nelle faccende politiche che stanno sconvolgendo il paese e l'Europa, dedicandosi alla traduzione di racconti dell'Ottocento francese per il giornale in cui lavora. La sua tranquilla esistenza è però sconvolta sia esteriormente, grazie all'incontro con Francesco Monteiro Rossi e la sua fidanzata, per cui proverà sin da subito un forte attaccamento, quasi genitoriale, sia interiormente, con l'avvento del Dottor Cardoso, suo medico durante un ricovero in clinica, che gli proporrà una teoria sull'anima che cambierà totalmente le prospettive del protagonista, come sveleranno gli eventi finali del libro.
Oltre a ricostruire ottimamente l'ambiente e l'atmosfera oppressiva del Portogallo di inizio XX secolo, rendendo il libro una sorta di romanzo di denuncia civile -a dire il vero ancora oggi attualissimo, nonostante sia stato scritto nel 1994-, il romanzo si concentra parecchio sull'evoluzione psicologica di Pereira, riprendendo così il tema della psicanalisi che andava per la maggiore negli anni '30, citando Frued e i medicins-philosophes, che avranno un ruolo determinante in tutta la vicenda. Oltre a ciò, altri temi che faranno da contorno alla vicenda sono la nostalgia del passato (che fa contraltare alla situazione del '38), la morte e l'ipotetica vita successiva ad essa, ma anche il prezzo della libertà, oltre che la debolezza fisica e intellettuale dinanzi allo scorrere imperterrito della Storia. Proprio questo tema ha un'importanza fondamentale, soprattutto nella parte centrale del romanzo, in cui Marta (la fidanzata di Monteiro Rossi) lancia un messaggio forte e che Pereira farà involontariamente suo solo nel finale: la Storia siamo noi, e tutti possiamo parteciparne attivamente alla stesura.
Per quanto riguarda lo stile e il lessico, si può solo far notare che il linguaggio è semplice e il periodare scorrevolissimo. Come già citato, da notare l'ossessivo utilizzo delle parole "Sostiene" e "Pereira" e il saltuario uso di frasi tipiche del lessico dei tribunali. Verrebbe da chiedersi davanti a quale Tribunale stia deponendo Pereira (o chi per esso): In mia opinione, Pereira parla dinanzi ai Giudici dell'umanità tutta, in essa comprendendo la Storia (in questo modo Tabucchi cerca di dare dignità a tutti i Pereira della storia, che magari con piccoli gesti hanno contribuito a un nuovo ordine di cose), La giustizia umana (lettura che si va a riannodare alla ricostruzione storica di un periodo caratterizzato da bavagli alla stampa e di repressioni violente del dissenso attraverso processi-farsa) e i Lettori, liberi di esprimere un proprio giudizio sull'intero libro, aventi l'opportunità di utilizzare espedienti simili all'Analogia Iuris per riflettere sul significato dell'Opera e sulla sua valenza attuale.
In conclusione, sarò schiettissimo, come poche altre volte sono stato: "Sostiene Pereira" è un capolavoro, praticamente perfetto in ogni sua parte, con una trama solida e un contenuto estremamente valido e ben sviluppato: Un libro senza tempo, che racconta una storia vecchia eppure moderna. Dopotutto, siamo parte della Storia anche noi.
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