venerdì 7 gennaio 2011

(500) Giorni Insieme


Voglio essere schietto: un film che pare con una nota che dice: "Gli eventi e le persone, viventi e defunte, presenti in quest'opera sono tutte opera dell'immaginazione dell'autore. Soprattutto tu, Jenny Beckman. Stronza" non può che avere qualcosa di speciale. E questo lo ha. Non tanto per i temi affrontati -seppur il film si prodoghi nel dichiarare il contrario, ci troviamo davanti a una commedia romantica, dall'incontro tra i due innamorati fino al crollo del rapporto-, ma per alcune caratteristiche veramente azzeccate. Quali Sono?

Anzitutto, il ribaltamento dei personaggi: nella stragrande maggioranza dei film di genere, è l'uomo quello che teme i vincoli posti da un eventuale rapporto, che si fa beffe dei sentimenti dell'amata. Qui avviene l'esatto opposto: Tom, interpretato da Joseph Gordon Lewitt, è il sognatore, quello che pensa che non sarà mai veramente felice se non co una ragazza al suo fianco, visione della vita derivatagli " da una precoce esposizione al pop inglese malinconico e da una lettura totalmente astrusa del film Il Laureato"; Sole (che ha le fattezze dell'incantevole Zooey Deschanel) è invece l'individualista, colei che fugge dai legami troppo stretti e che gioca con il cuore del protagonista maschile. Aggiungerei inoltre che i due sono perfettamente calati nella parte, il che rende il tutto più credibile e coinvolgente. E già siamo a uno.

Altro elemento che rende unico il film, prima ancora di altri a mio personalissimo giudizio, è la colonna sonora, veramente mozzafiato, capace di spaziare dalle canzoni popolari al rock elettronico dei Temper Trap (la loro Sweet Disposition sembra letteralmente cucita addosso al film), passando per Wolfmother, il pop ricercato di Regina Spektor e, soprattutto, per il rock ora malinconico, ora quasi burlesco dei The Smiths (Dio li abbia in Gloria), permettendosi anche citazioni a Ringo Starr, Belle & Sebastian e Bruce Springsteen. Da amante della band di Morrissey ho apprezzato ancora di più l'opera del regista Mark Webb. Era dai tempi di Elizabethtown di Cameron Crowe che non vedevo un film in cui la colonna sonora aveva una così ampia valenza nell'economia generale del prodotto.

Passando oltre, non si può non elogiare il montaggio di (500) Giorni Insieme, che racconta le vicende di Sole e Tom attraverso digressioni o balzi in avanti, capaci dare movimento a un racconto che, fosse stato riproposto cronologicamente, avrebbe forse annoiato. In quest'ottica, già i primi quindici minuti di film sono illuminanti: Incipit, titoli di testa, immediatamente al giorno (299), con Tom im preda a una crisi d'abbandono, ritorno al giorno (1) con Lui che incontra Lei. Ottima idea, risultati esaltanti.

Da segnalare anche alcuni scambi di battute sul geniale andante, come quelli scambiati da Tom e il suo amico Paul su dei "lavoretti"; i tentativi (goffi peraltro) di Tom di attirare l'attenzione di Sole; le macchinazioni del protagonista sulla natura della sua relazione con Lei.

Infine, tante chicche sparse qua e là per l'opera non possono che far piacere ai cinefili di lungo corso o, semplicemente, ha gusto per le piccole cose capaci di dare personalità a un film: dall'inizio mockumentaristico, alla sessione quasi da cinema surreale recitata in francese e tedesco, alla trovata visiva di indicare lo svilupparsi del rapporto con disegni ora colorati, ora monocromatici.

Pur non essendo il sottoscritto un grande amante dei film romantici, non posso che parlare bene di (500) Giorni Insieme, soprattutto in virtù della pletora di pregi che ho esposto nell'articolo. Se non ci fosse stato The Onion Movie, sarebbe la mia personalissima sorpresa cinematografica dell'anno appena trascorso.



[8,0]

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