sabato 30 aprile 2011

Boardwalk Empire - Stagione 1



Detto fuori dai denti, questo serial, prodotto da Mark Wahlberg e Martin Scorsese per HBO (network che, per quanto riguarda serial e film per la Tv, è da anni sinonimo di qualità) può sin da ora essere considerato come uno dei più bei prodotti televisivi dell'anno, come testimoniano i Golden Globe conquistati come miglior serie dramamatica e migliore attore in serie drammatica.

Tratto da un saggio storico di Nelson Johnson e sceneggiato dal creatore de "I Soprano" Terence Winter, Boardwalk Empire ricostruisce la vita di Enoch "Nucky" Thompson, tesoriere di Atlantic City a cavallo tra gli anni '20 e '30 del XX secolo, tra pubblico e privato, approfondendo sia la sua vita che gli intrecci che quest'uomo coltivava per sostenere la sua implacatura criminale fatta di corruzioni per gli appalti in opere pubbliche, commercio illegale di alcolici (ricordiamo che siamo in pieno proibizionismo) e clientelismo. Non molto diversamente da quanto accade oggi, tanto che parte della critica ha visto in Boardwalk Empire più di una fedele ricostruzione storica: una critica alla società capitalistica americana contemporanea, i cui effetti sono esplosi con la crisi finanziaria del 2008.

Attorno a Nocky, interpretato da un immenso Steve Buscemi, ronzano poi personaggi più o meno loschi, come il fratello Elia, sceriffo e, di fatto, complice dei crimini perpetrati dal tesoriere, il Commodoro, ossia colui a cui Nucky deve tutto ma a cui ha girato le spalle, Jimmy (Michael Pitt), ragazzo sotto l'ala protettiva del tesoriere che mira a diventare un gangster alleandosi con Lucky Luciano, e tante le donne che avranno un ruolo chiave nella sua vita. Per non parlare poi degli ambigui e sconcertanti agenti federali sulle sue tracce.

Non dilungandosi tropo sull'aspetto narrativo e passando oltre, è necessario sottolinare che quello di Boardwalk Empire è un vero e proprio affresco sulla Belle Epoque, riprodotto magnificamente e attentamente non solo sotto la sfera artistica e architettonica, ma anche dal punto di vista economico e sociale, in un quadro molto più crudo e, in fin dei conti, inaspettato rispetto a quanto ci viene tramandato dalle fonti dell'epoca: un mondo in cui l'apparire contava (già da allora) più dell'essere, in cui dietro a una coltre fatta di rispettabilità e puritanesimo strisciavano sentimenti come la lussuria (sul punto, c'è da dire che il serial non lesina scene di sesso, anche saffico, fellatio e rapporti anali), l'immoralità, e a dominare sul piano economico erano la corruzione e la concussione. Degna di nota anche la ricostruzione del background criminale di quegli anni, caratterizzati dalla crisi della criminalità organizzata irlandese e la forte ascesa delle gang di neri e di italiani.

L'unica vera pecca di una serie simile (attualmente ferma alla prima stagione, composta da 12 puntate) è il finale, piuttosto inconcludente e foriero di una seconda serie in cui, dalle premesse, potrebbe esserci la caduta del Tesoriere.

Al momento la sua trasmissione in Italia si è limitata alla piattaforma Sky ed è conclusa a Febbraio ma, vista la qualità della serie, non mi stupirei che venisse riproposta in chiaro (anche se, temo, a suon di tagli, come accadde con l'altra grande serie di HBO Roma, viste le ripetute scene erotiche e l'estremo realismo degli sconti a fuoco).

[9,0]

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