
Quello di Valkyrie Profile è uno dei nomi meno conosciuti tra quelli legati all'universo Square Enix, eppure ogni iterazione del brand ha saputo farsi notare da un'ampia schiera di giocatori, soprattutto grazie alla qualità di ogni singolo episodio di questa saga strategico-ruolistica.
Covenant Of The Plume è il terzo capitolo della saga della Valchiria (dopo l'originale Lenneth e il successivo Silmeria) e vede il giocatore calarsi nei panni di Wylfred, uomo animato da un forte odio per le Valchirie, colpevoli della morte del Padre e della successiva rovina che ha colpito la famiglia. Il fatto che l'anima del genitore riposi nel Valhalla in attesa della battaglia finale non è che una falsa consolazione.
Conscia di questo astio, la Regina del Nilfheim (il regno della perdizione e della dannazione, contrapposto ad Asgard, la città celeste, e Midgard, il mondo degli umani) offre a Wylfred la possibilità di vendicarsi, stringendo con lui un patto: Lui dovrà lottare fino a sconfiggere Lenneth, la Valchiria, in cambio essa lo doterà della Piuma della Dea, un'arma in grado di sprigionare una forza incredibile in chi la utilizza, salvo poi portarlo a certa morte.
Wylfred accetta e, vagando per il regno di Artolia, in cui serpeggiano carestie, rivolte e sordide trame si consumano nei palazzi del Potere, giungerà infine dinanzi all'ancella del dio Odino.
Il finale rimane tutto da scrivere, perchè le azioni di Wylfred andranno a incidere in modo determinante sul susseguirsi degli eventi: in proposito, sono previsti tre finali, e un singolo playthrough si attesta attorno alle 12 ore. Garanzia di longevità.
Quanto al gameplay, Tri-Ace ha allestito un ottimo ibrido tra Gioco di ruolo strategico a turni e gioco d'azione, in cui fondamentali saranno la disposizione dei propri alleati sul campo di battaglia (necessari per porre in essere delle tecniche d'attacco visivamente affascinanti e devastanti sugli avversari), un sapiente uso degli item e, come logico che sia, una sana perseveranza, soprattutto nelle ultime tre-quattro ore di gioco dove, a dispetto di una IA poco raffinata e una difficoltà definibile come tutto fuorchè proibitiva che si sono incontrate per tutto l'arco del gioco, le cose si fanno dannatamente difficili.
Essenziale risulta essere anche la capacità di potenziare al meglio i propri alleati, in virtù di una impalcatura molto "story-driven" e della pochezza delle missioni secondarie, e di scegliere quelli con cui arrivare in fondo, dato che l'utilizzo della Piuma porterà a un drastico ridimensionamento del party che si andrà a formare.
Proprio l'uso della Piuma, il perno del gameplay di questo gioco per Nintendo DS, si rivela essere una lama a doppio taglio: permette di passare indenni i momenti più concitati (abbassando però drasticamente il livello di sfida), ma costringe a privarsi di membri del party.
Per scongiurare un continuo ricorso all'arma divina, gli sviluppatori hanno pensato di alterare gli avvenimenti di gioco a seconda dell'uso di essa: in parole povere, se utilizzerete troppo spesso l'oggetto donatovi della Regina Hel, vi troverete anzitempo a lottare contro le Valchirie, fatto che porterà a una sconfitta certa.
Per quanto affascinante possa apparire un RPG nel mondo norreno (e in effetti lo è, anche grazie al rigore con coi gli sceneggiatori si sono attenuti all'immaginario di quella mitologia), qualche difetto emerge, specialmente dal punto di vista tecnico: gli sprite che animano i personaggi (riprodotti in 2d in un mondo 3d a visuale isometrica) sono alquanto grezzi, soprattutto nelle inquadrature ravvicinate; la curva di difficoltà, come già accennato, risulta eccessivamente irta nelle ultime missioni. Per alcuni, potrebbe anche essere un freno la mancata localizzazione in italiano (il gioco è totalmente in inglese, per di più in un inglese arcaico, comunque sufficientemente comprensibile per chi mastica l'idioma che fu di Marlowe e Shakespeare).
Ottime invece le musiche composte per l'occasione da Motoi Sakuraba (anche se qualche componimento in più non avrebbe guastato), dimenticabili le poche frasi oggetto di doppiaggio (a tal proposito, gli eventi vengono narrati attraverso videate statiche in cui interloquiscono gli artwork dei personaggi o attraverso manifesti affissi nelle bacheche delle taverne del Regno).
Per quanto mi riguarda, ho apprezzato moltissimo questo Valkyrie Profile: la storia, non solo quella di Wylfred ma anche quella parte che coinvolge i comprimari, è emozionante e immersiva (anche i finali sono bellissimi, e in nessun caso forzati), sembra veramente di trovarsi davanti a un'opera di Wagner. Inoltre il team di sviluppo ha dimostrato grande coraggio nell'accostare due generi (azione e tattico) che poche volte hanno comunicato in così maniera così felice e convincente. Consigliatissimo.
[9,0]
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