venerdì 26 agosto 2011

Limbo


Altro giorno, altro gioco in digital delivery.
Uscito quasi un anno fa su XBox Live Arcade e di recente su PlayStation Network e Steam, decantato come un dei migliori giochi per lo store dello scatolotto di Bill Gates e del monolito Sony, il prodotto di Playdead Games ha saputo attrarre su di sé lo sguardo di tutta la comunità videogiocante per la sua particolare veste grafica e per la "innovatività" degli enigmi proposti. Sarà vero?

Per quanto riguarda la componente visiva senza dubbio sì, in virtù di una grafica 2D completamente in bianco e nero che sa essere altamente suggestiva e, a causa dei pochi riferimenti che vengono dati al giocatore, spiazzante. Ad accrescere il fascino dell'ambientazione ci si mette un apparato sonoro minimale e poco invasivo, capace di rendere ancor più desolante e cupo il territorio di mezzo tra il Purgatorio e l'Inferno.

Stare a parlare della trama di gioco mi pare superfluo, vista anche la sua inconsistenza (si tratta di superare moltissime prove per raggiungere la propria sorella premorta). C'è molto da dire sul gameplay, vero e proprio perno di ogni sperticata lode per questo gioco.

Iniziamo col dire che si tratta del più classico dei Trial & Error, in cui si dovranno affrontare decine di enigmi ambientali. Tutto qua? Sì, e per di più la longevità del gioco è bassissima, due ore e tutto finito. Certo si potrebbe rigiocare per riassaporare il piacere che sa dare la direzione artistica o per scovare tutti le uova lucenti sparse per i livelli, ma la counter delle ore difficilmente salirebbe oltre i duecentoquaranta minuti.

Spesso ho sentito parlare di Limbo come una piccola perla, capace di proporre qualcosa di nuovo ed originale. Evidentemente i (tanti) critici che l'hanno incensato devono aver preso fischi per fiaschi: se grattiamo via la patina fatta di una componente audiovisiva stilosa e mozzafiato, ci troviamo davanti a un prodotto dannatamente old school con tutti i pregi e i difetti del caso. Oltretutto anche le tanto sbandierate variazioni sul gameplay di base sono idee prese di peso da altri giochi di questa gen, uno tra tutti Super Mario Galaxy -che evidentemente quegli stessi critici non hanno mai giocato. Certamente alcuni enigmi sono ben congegnati, ma nulla per cui esaltarsi troppo.

[8,0]

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