lunedì 21 novembre 2011

Metal Gear Solid 4: Guns Of The Patriots


Dopo quasi vent'anni, l'epopea di Solid Snake giunge al termine, e lo fa nel migliore dei modi.

Siamo nel 2014, dopo i fatti narrati in Sons Of Liberty il mondo è sull'orlo del baratro: la guerra è diventata un'attività come tante, un nuovo ramo dell'economia, gestito anch'esso dai Patriots, l'oscura loggia che sin dai tempi della Prima Guerra Mondiale condiziona il corso della storia.

Snake, ormai vecchio e prossimo alla morte, si erge come ultimo bastione a difesa della libertà e del libero arbitrio, e decide di tentare l'ultimo disperato assalto al Sistema, che trova ora un nuovo nemico in Ocelot, che desidera soggiogarlo al suo volere per dominare il mondo.

Aiutato dai vecchi compagni che hanno segnato le sue avventure, il Soldato Leggendario tenterà il tutto per tutto per consegnare a cui verrà dopo di lui un mondo più libero da condizionamenti, guerre e poteri ombra. Nonostante il suo destino sia segnato, Solid non vuole arrendersi.

Al di là di questa intriduzione per forza di cose striminzita e piena di lacune, la trama di MGS4 è qualcosa di veramente entusiasmante e potente, in quanto riesce veramente a creare una grandissima empatia tra il protagonista e l'utente, che si sentirà proprio come se fosse spalle al muro davanti a un minaccia di sì grande portata.

A rendere ancora più epico e trascinante l'impianto narrativo scritto da Hideo Kojima, lo stesso autore nipponico inserisce una regia magistrale, sia per le sequenze in game (splendidi alcuni boss fights, prime tra tutte le soldatesse della "Beauty And The Beast Unit, ognuna emblema di un particolare male della guerra) che per le cutscene. Riguardo proprio alle scene cinematografiche, più di un giocatore ha lamentato una eccessiva quantità e lunghezza di queste scene, avente soprattutto il difetto di spezzettare troppo l'azione. Io non sono assolutamente d'accordo: per un ultimo capitolo come questo, che aveva l'obiettivo di rispondere alle domande sollevate dai tre episodi precedenti, molte cutscene erano necessarie e fanno di tutto fuorchè annoiare o diluire il ritmo degli eventi.

Autentica ciliegina sulla torta è la colonna sonora, composta per l'occasione da Harry Gregson Williams, sia con pezzi totalmente nuovi che con rimaneggiamenti di motivi storici della saga o rimaneggiamenti di opere dialtri compositori. In tale ottica, è da brividi la versione Gregsoniana del classico di Ennio Morricone "Here's To You".

Anche dal punto di vista tecnico Metal Gear Solid 4 è un assoluto portento: considerando che è uscito nel 2006, ancora oggi sfoggia una veste grafica da fare invidia alle produzioni più recenti e tecnologicamente avanzate. Solo pochissimi prodotti sotto questo punto di vista risultano migliori (sostanzialmente, i soli Uncharted 2, Gears Of War 3 e God Of War III, che però sono usciti tutti tra il 2009 e il 2011).
Parlando di gameplay, bisogna segnare l'assenza di novità eclatanti, ad eccezione della tuta mimetica di cui ora è dotato Solid Snake. Altra simpatica aggiunta è il robottino creato da Otacon che permette di fare una ricognizione di nuove aree senza rischiare di farsi scoprire e perdere oggetti. Oltre a ciò, ci troviamo davanti al sistema di gioco che abbiamo imparato a conoscere, con una telecamera molto più "action" mutuata dalla versione Subsistence di Metal Gear Solid 3: Snake Eater, oltre che dalla ormai storica "camera a spalla" di Resident Evil 4.

Proprio in relazione al capitolo precedente, Snake Eater, si può invece rilevare qualche feature in meno: ora non è più necessario procacciarsi il cibo e il sistema di camuffamento e mimetizzazione è stato molto ridimensionato. Si tratta tuttavia di defezioni ininfluenti per l'impianto di gioco, che nulla tolgono alla robustezza e alla completezza del gameplay. Si potrebbe dire che ciò che manca in termini di possibilità ludiche è aggiunto in termini di emozioni e sensazioni.

Ma ciò che più conta in un gioco simile è la sceneggiatura e, come detto poco sopra, quella di Guns Of The Patriots è a prova di bomba. Drammatica, spettacolare, esaltante, ironica, in una parola epica. Quella scritta da Kojima è una delle (se non la) migliore sceneggiatura per un videogioco, tanto curata nell'intreccio quanto ben calibrata nelle fasi di gioco, sempre divertenti, varie e mai frustranti.

In poche parole, Metal Gear Solid 4: Guns Of The Patriots, oltre che ultimo atto di una saga eccelsa, è uno dei più grandi videogiochi di sempre, un prodotto destinato ad essere una pietra miliare nella storia di questo giovane medium, al pari di capolavori come Super Mario 64, The Legend Of Zelda: Ocarina Of Time e Final Fantasy VII. Metal Gear Solid 4 sta al videoludo come La Pietà di Michelangelo sta alla scultura. E il paragone non è a caso, alla luce di un finale di gioco vibrante e commovente.

Here's To You, Solid Snake.

[10]

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