giovedì 5 gennaio 2012

20 Sigarette


Una vera e propria sorpresa.
Non avrei scommesso un centesimo su questo film (un film italiano sulla guerra in Iraq?) eppure si è dimostrato un grande prodotto, capace di reggere il confronto e surclassare opere di ben altro richiamo come il (sovrastimato, a mio modesto parere) The Hurt Locker .

Il film, tratto dal libro autobiografico dello stesso regista Aureliano Amadei intitolato 20 Sigarette A Nassiriya, racconta la strage di soldati italiani avvenuta nella città iraquena nel 2003 attraverso gli occhi dello stesso Amadei, che si trovava nel deserto per girare un film e miracolosamente scampato all'esplosione.

L'inizio del film potrebbe lasciare piuttosto basiti, pare quasi una commedia generazionale, con il protagonista dedito a una vita leggera e sconclusionata tra centri sociali e sesso libero piuttosto che al lavoro e alla costruzione di un futuro stabile. Il registro del film tuttavia cambia totalmente dopo la scena dell'attentato (raccontata magistralmente con una visuale in prima persona): la pellicola si fa drammatica, cupa, ansiogena, a tratti commovente e toccante, senza lesinare su immagini dal forte impatto visivo. Ho apprezzato molto questo repentino cambio, quasi voglia sottolineare il cambiamento fisico e morale del protagonista, tra il prima e il dopo l'essere stati vicini alla morte. Cambiamento che si nota anche nel finale del film, quando i suoi amici del centro sociale lo criticano per aver messo sullo stesso piano i bimbi iraqueni e soldati uccisi dall'esplosione. Bello anche il moto polemico contro la retorica patriottica sviluppatasi attorno alla morte dei soldati.

Ottima la prova del regista quindi, così come degna di menzione è l'interpretazione di Vinicio Marchioni, intensa e sentita come poche altre volte mi era capitato di vedere su schermo. In certi momenti, mi ha ricordato (in intensità, sia chiaro) il Sean Penn di Mystic River.

Insomma, un film con la F maiuscola. Non un capolavoro, ma sicuramente uno dei miglior film italiani del 2010. Come sempre, passato in sordina. Ci fosse stato 20 Sigarette agli Oscar credo che avremmo avuto buone chances di vittoria.

[8,5]

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