
Da qualche anno il morbo del cinepanettone di italica origine si è espanso fino a travalicare i confini nazionali: esempi di questa pandemia sono stati Capodanno a New York nel 2011, Love Actually qualche anno fa e The Tourist lo scorso anno.
La formula è sempre la stessa: un cast che comprende nomi di assoluto richiamo, una città meravigliosa sullo sfondo, una canzone da hit parade nella colonna sonora, e una trama godibile. A parte l'ultimo punto, un copia&incolla delle produzioni FilmAuro degli ultimi 25 anni, non trovate?
Parlando del "caso" ora in analisi, ossia The Tourist di Florian Henkel Von Donnersmarck (chissà il codice fiscale), non si può non provare la sensazione di trovarsi davanti ad un'occasione sprecata, nonostante (lo scrivo sin da ora) il film sia l'ideale per passare due ore in spensieratezza e, se tutti i cinepanettoni fossero così, io ci metterei la firma.
Occasione sprecata, dicevo, per tutta una serie di motivi: anzitutto, si ha la perenne sensazione che le due stelle del film, Angelina Jolie e Johnny Depp, siano costantemente sottoutilizzate, con la prima che non cambia mai espressione dalla prima all'ultima inquadratura (e dire che in film come Changeling o Amore Senza Confini aveva dato ottima prova delle sue qualità di attrice) e con l'attore feticcio di Tim Burton che, oltre ad essere affetto dalla sindrome della Jolie, in più di una occasione sembra rimasto prigioniero del personaggio di Jack Sparrow, riproducendone tic e movimenti (la scena della fuga sui tetti è emblematica). Insomma, se con due star più volte vicine all'Oscar il miglior attore risulta Christian De Sica, qualche domanda è lecito farsela.
Altro punto debole del film è la trama, o meglio, il finale della trama: assicuro che, scoperto "l'arcano" su cui si regge la pellicola (che tra l'altro è un remake di un film francese di dubbia qualità), non si potrà fare a meno di esclamare "che finale di merda". Basti sapere che la Jolie cerca un uomo che ha evaso milioni di Euro (e che quest'uomo non è nè Maradona nè Valentino Rossi) e che per farlo deve raggiungere Venezia braccata dall'Interpol (che poi, non si sa bene come, è alleata con la Jolie, mah). Non scrivo altro, ma si può notare come la trama sia piuttosto esile e buona per farci stare un po' tutto, da scene romantiche (ci sono), scene d'azione (pure quelle) e scene da commedia (anche!). Non che sia un male, ma personalmente se devo vedere un thriller preferisco abbia un'anima più definita.
Salvabile invece la colonna sonora, mai invasiva a dire il vero, ma impreziosita da Starlight dei Muse (anche quella sottoutilizzata, a mio avviso starebbe benissimo in una scena d'azione o come "opening" dell'arrivo a Venezia, e invece qui ce la troviamo tra i titoli di coda) e promossa invece la città lagunare, come al solito affascinante e bellissima. Non per nulla è la città più bella del mondo.
Ma si sa non è il setting un particolare determinante ai fini del giudizio di un film, e la verità è che The Tourist è veramente poca cosa. Sicuramente buono per spassarsela due ore, ma ha delle lacune (che credo di avere ben esplicitato sopra) che non gli consentono di essere considerato un bel film e un'opera completa. E dire che visti i nomi che lavoravano al progetto (dal regista in giù) qualcosa in più era lecito aspettarselo.
[5,5]
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